Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967
-· come il clan, il villaggio comunitario, la corporazione, la città libera medioevale-, per mezzo delle quali le masse hanno resistito alle oppres– sioni dei conquistatori e alle minoranze che aspiravano al potere. Questa medesima tendenza si affermò vigorosamente nei primi mo– vimenti della Riforma e nei suoi precursori. Trovò anche la sua espres– sione nelle opere di alcuni pensatori, sin dai tempi di L.ao -Tsé, anche se, per la sua origine popolare, detta tendenza non ebbe' la dovuta acco– glienza da parte degli eruditi del tempo che erano fautori della tenden– za contraria. Come è stato segnalato da Georg Adler in Geschichte des :ioziatt– smus u.nd Kommunismus, Aristippo (intorno al 430 avanti Cristo) - u– no dei fondatori della scuola cinica - già allora sosteneva che il saggio non deve consegnare la propria libertà allo Stato e, rispondendo ad una domanda postagli da Socrate, disse che egli non voleva appartenere né alla classe governante, nè alla classe governata. Un simile contegno sembra tuttavia essere stato dettato più che altro da un'inclinazione epicurea verso la vita delle masse. L'esponente maggiore della filosofia anarchica nell'antica Grecia fu Zenone (342-267 o 270 a C.), di Creta, fondatore della scuola stoica il auale oppm:e all'utopia dello Stato di Platone la sua chiara concezi~ne di una comunità libera. Zenone rifiutava l'onnipotenza dello Stato, co– s) come il suo intervento e la sua regolamentazione, proclamando la so– vranità della legge morale propria dell'individuo. Egli spiegava che, mentre l'istinto di conservazione conduce necessariamente l'uomo verso ).'egoismo. la natura ha contrapposto un correttivo a questo egoismo, dando all'uomo un altro istinto: quello della socievolezza. Quando gli e""seri umani saranno tanto ragionevoli da seguire i loro istinti naturali. allora essi si uniranno al di sopra delle frontiere e costituiranno il co– smo. Non ci sarà bisogno di tribunali, di polizia, non si avranno chiese nè idolatrie, non si userà il denaro - offerte libere sostitueranno gli scam– bi. - Purtroppo, gli scritti di Zenone non sono giunti sino a noi e sono conosciuti soltanto attraverso citazioni frammentarie. Tuttavia, il fatto che le sue espressioni siano molto vicine a quelle dei tempi attuali di– mostra la profondità raggiunta da questa tendenza della natura umana, di cui Zenone è stato portavoce. Durante il Medioevo troviamo gli stessi apprezzamenti sullo Stato espressi dall'illustre vescovo di Alba, Marco Girolamo Vida, nel suo pri– mo dialogo: De dignitate Reipublicae (Ferd. Cavalli, in Mem. dell'Isti– tuto Veneto, XIII; E. Nys: Researches in the History of Economìcs). Ma si possono trovare le medesime idee - anche se ne viene, naturalmen– te, sottolineato l'aspetto morale - specialmente tra i numerosi primiti– vi movimenti cristiani, a partire da quelli del secolo IX in Armenia, nelle prediche dei primi Hussiti, particolarmente in Chojecki, oltre che 273
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