Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967

rebbe inevitabilmente l'influenza dell'azione e della reazione libe– re fra lui stesso e le concezioni morali dell'ambiente nel quale opera. L'uomo sarebbe così capace di ottenere lo sviluppo completo di tutte le sue facoltà intellettuali, artistiche e morali senza essere impedito dal lavoro smoderato che gli impongono i monopoli capitalistici, del ser– vilismo e dell'inerzia di spirito della maggior parte degli uomini. Egli potrebbe così raggiungere la sua completa individualizzazione, ciò che è impossibile, tanto net sistema moderno dell'indivictualismo, quanto nel non importa quale sistema di socialismo di Stato o sedicente Volk– staat (Stato popolare). Gli autori anarchici considerano, inoltre, che la loro teoria non è una utopia costruita su un metodo a priori dopo aver preso alcune a– spirazioni come postulati. Essi sostengono che la loro teoria deriva da un'analisi delle tendenze già esistenti, anche se il socialismo di Stato trova temporaneamente il favore dei riformisti. Il progresso delle tecni– che moderne, che semplifica considerevolmente la produzione di tutti i beni necessari alla vita; il crescente spirito d'indipendenza e l'avanzata rapida della libera iniziativa e del libero giudizio in tutte le branche dell'attività - comprese quelle che un tempo erano considerate appar– tenenti all'indiscusso dominio della Chiesa e dello Stato - rafforzano considerevolmente la tendenza alla soppressione dei 4: governi». GLI ANARCHICI E LO STATO Riguardo alle concezioni economiche, gli anarchici, in comune con tutte le scuole socialiste delle quali essi costituiscono l'ala sinistra, so– stengono che il sistema attuale di proprietà privata della terra e la pro– duzione capitalistica orientata verso i profitti, costituiscono un monopolio che è in contrasto sia con i princlpi della giustizia e sia con le regole dell'utilità: sono cioè i principali ostacoli che impediscono ai vantag– giosi. risultati delle tecniche moderne di es.Sere messi al servizio di tutti, per accrescere il benessere generale. Gli anarchici considerano il sistema salariale e la produzione ca– pitalista come ostacoli del progresso. Ma essi fanno anche rilevare che lo Stato fu e continua ad essere il principale strumento che permette ari. alcuni di monopolizzare la terra ed ai capitalisti di appropriarsi di una parte assai sproporzionata del sovrappiù accumulato durante l'anno di produzione. Cosi, oltre a combattere contro il monopolio della terra e contro il capitalismo, gli anarchici contemporaneamente combattono, con la stessa energia, lo Stato, perchè esso è il sostegno principale di questo sistema; e non già questa o quella forma di Stato, ma la nozione stessa di Stato, in blocco, sia essa una monarchia o anche una repub– blica governata per mezzo di referendum. Poichè l'organizzazione statale è sempre stata, sia nella storia anti- 271

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