Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967

soccup;;iti e sottoccupati dalle condizio– ni storiche di arretratezza di vaste zO-– ne del territorio nazionale, è di lire 80.000 mensili. La famiglia media italianu è com– posta da cinque pc1·sone. La donna non ha raggiunto la parità con l'uomo ed in generale non è in– ~c1·ita nel processo produttivo olt1·e che per le regole dello sviluppo capita_ lis1ico, anche per la deficienz;.l degli i~tituti pedagogico-assistenziali che ren– dono possibile il lavoro della donna– madre. L'arretrateaa nel campo dei rappor– ti sessuali e la «mentalità» del mari– to proprielario della moglie e dei figli - si pensi al delitto per motivi di o– nore non come istituto legislativo, ma come riflesso di una concezione capita– listica dell'onore - sono refraltarie a diverse concezioni dell'unione tra lo uomo e la donna che verrebbero im– po~1e con la legge. In questo contesto socio-economico la famiglia media entra in trisi ed in– voca il ~occorso del divorzio per riso!_ verla. Mai·ito e moglie vengono sciolti dal vincolo matrimoniale e la moglie, riac• qui~tando la libertà si porta dietro i tre figli e 50.000 delle 80.000 lire che per-cepiscc mensilmente il marito, che pur dopo il divort:io conserva l'obbli– go del mantenimento. TI marito, intanto, che ha riacquista. to la libl:!1·tà,si risposa o va a convive– re con la donna che ama e procrea al- 1 ri figli. La prima moglie cd i primi figli non pcssono campare ron 50.000 lire e crea. no una obbiettiva situazione di grave squilibrio sia per la società che per se stessi, ~chiavi di ogni genere cli biso– gne ed impossibilitnti ad occedere a 268 qualsiasi diritto cli libertà. Il marito e b nuova famiglia non poi ranno vive· re con 30.000 lire e creeranno a loro volta altro grave squilibrio. Tutte queste situazioni moltiplicate per le centinaia di migliaia di matri– moni falliti creeranno un caos sociale cliflìcilmente controllabile, eliminando anche quel poco di libertà formale che possiede l'individuo della società bor– ghese. Poste queste premesse, sembrerebbe esatto affermare che il divorzio potreb· be rappresentare un efficace strltmen– to di soluzione del problema matrimo– niale fallito, soltanto nel contesto di una società che, fondandosi su struttu· re economiche e quindi socio-politiche diverse. da quelle capitalistiche. attri– buisce a se stessa, come comunità, il compito di organizzare tutte le infra– strutture economiche, sociali, pedago– giche, assistenziali, capaci di risolvere il problema dei bisogni dell'individuo. Manteni.mento cd istruzione a cari– co della società, indipendenza ccono· mica di tutti, parità effettiva tra uomo e donna. assistenza medica ed ospeda– liera gratuita ed efficiente, assistenza sociale, nidi di infanzia, case materne, palestre, scl.lolc. Una società in cui la libertà dell'uomo fosse svincolata dal giogo dei bisogni e, l'amore rotessc conciliarsi con la sincerità e la libertà. Dove insomma l'uomo fosse soggetto e non oggetto. In questa società come c'entra il di- vorzio? in questa società, che nasce sulle ro• vine di quella borghese, non vi è più µosto per l'istituto familiare tradizio– nale, per un vincolo matrimoniale sul quale il nucleo familiare si costituisce ccn le stesse caratteristiche della so– cietà capitalistica, con l'uomo proprie•

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