Volontà - anno XX - n.4 - aprile 1967

nari del governo abbiano le miglio– ri intenzioni di realizzare quanto ap– pare loro meritorio, il male non sa– rebbe minore, giacché le loro opi– nioni come fautori di un sislcma di educazione non cesserebbero di es– sere analoghe alle opinioni {'hc essi sostengono come politici. I medesi– mi concelli che determinano la loro condotta come statisti ispireranno i loro metodi d'insegnamento. È grave errore sostenere che la gioventù debba essere istruita a ve– nerare una qualsiasi Costituzioue, per quanto eccellente questa possa essere. poiché la gioventù deve esse– re istruita ad amare la verità; la Co– stiluzione sarll meritevole di amore solo per quel tanto che partecipi del– la veritil. rna pur sempre mantenen– do un giudizio indipendente. Se il sistenrn dcll'cd11cazionc nazionale fosse stato adottato quando il dispo– tismo si trovava al suo apogeo, è probabile che non avrebbe soffocato per sempre la voce della verilà, ma certamente avrebbe rappresentalo un ostacolo formidabile e profondo al suo sviluppo. Anche nei paesi. do– ve in genere prevale la libertà. è ragionevole pensare che si commet– tano errori notevolL cd una educa– zione nazionale lende a perpetuare tali errori e ad uniformare tutte le menti ad un unico modello. Hitcniamo che non merili una ri– sposta particolareggiata l'ultima os– servazione secondo la quale il gover– no non può punire «giustamente» i deliquenti se non abbia prima in– segnato loro la virtù ed a distinguer– la dall'errore. È augurabile che l'u– manil~l non abbia ad apprendere una lezione così importante da un mezzo tanto corrotto! Il governo può ragio- 234 nevolmente presumere che gli uomi– ni i quali \'ivono in società sappiano conoscere le azioni criminali e con– trarie al bene eollettivo senza ehe sia necessario sane i re ciò con la leg– ge o annunciarlo per mezzo dei ban– cHtori o con i sermoni dei prelati. È stato affermato che « la sola ragione basta per insegnarmi che non debbo recar offesa al mio simile. però nien– te mi impedirà di inviare una balla di lana fuori dall'lnghilterra o stam– pare la costituzione francese nella Spagna ». Questa osservazione cen– tra appunto il cuore del problema. giacché i ueri delitti non sono neces· sariamcntc distinti dall'insegnamen– to della legge, mentre i delitti sup– posti. quelli cioè che sfuggono al di– scernimento della nostra mente, sono palesamente degli atti innocenti. È certo che il mio discernimento giam– mai m'insegnerà che \'esportazione cli lana è un delitlo e tuttavia non rredo <"he veramente sia delitto per il fano che una legge stabilisca ciò: f' una triste e spregevole giustifica– zione dei governi per irrogare ingiu– ste pene annunziandole pre\·enth·a– menle ai sudditi che donanno es– sere le loro vittime. Trattasi di un rimedio peggiore del male: annien– tami. se vuoi, rna non cercare di di– struggere nella mia rnenle il discer– nimento tra il giusto e l'ingiusto per mezzo della cosiddetta educazione nazionale. L'idea di una simile edu– cazione, ed anche la neeessità di una legge scritfa, non avrebbero mai pre– so corpo se i go\·erni ed i cliritli po– silhi non avessero realizzato l'arbi– traria conversione dell'innocente in colpevole. WJLL!AM GODWIN

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