Volontà - anno XX - n.4 - aprile 1967

tivamente non esistono neppure per Nietzsche e superuomini > che comandano agli altri uomini con la sola forza materiale. Il e supe– ruomo > viene ad essere semanti– camente l'uomo sotto l'aspetto so– cratico c del conosci te stesso>. L'autoconoscenza non può avere per flne l'autorità violenta dell'uo– mo sopra l'altro uomo, bensl l'inse– gnam.ento impartito dalla persona più spiritualmente elevata a quella meno elevata. L'ideale dell'anar– chista è innalzare allo stato di e persona umana> l'essere biolo– gico che non possiede ancora i ti– toli necessari per essere chiamato persona. Se si riesce ad entrare in questo ordine d'idee, ciò che a bella pri– ma sembrerebbe facile, ma non lo è a rausa della mole di pregiudizi accumulatisi nella nostra subco– scienza, si dovrebbe pervenire a convincersi che non si potrebbe es– sere politicamente nè di destra nè di sinistra, giacché non è possibile separare la politica dall'eticità, per cui il voto politico è in aperto contrasto con la struttura medesi– ma dello spirito anarchico, cosa ormai compresa e praticata da o– gni anarchico coerente. E' anche interessante e somma– mente opportuno per quel che av– viene presentemente quanto fa ri– levare il Viola nei riguardi del la– voratore sfruttato. E' pertanto comprensibile la reazione di esso contro chi lo sfrutta, ma il e puro anarchico > non deve tralasciare di porsi ideologicamente al di là del e momento storico> in cui ha luo– go la suddetta reazione. A questo proposito, bisogna confessare, per esempio, che l'arma dello sciopero, alla quale costantemente si ricor– re in questo momento, è sovente un'arma a doppio taglio che, a lungo andare, serve più l'interesse dello sfruttatore che quello dello sfruttato. Mentre si potrebbe, da un lato, pensare all'apologo di Me– nenio Agrippa sull'Aventino, argo– mento non di rado impiegato da chi non si sente anarchico, anar– chicamente ha luogo un fatto che ripugna all'ideologia anarchistlca, e precisamente ,l'obbedienza passi– va a un'autorità, sia pure di sini– stra come si voglia, ma tutta via sempre ad un qualche cosa che ri– flette l'agglomerazione d'individui non giunti ancora alla dignità di •persona>, ossia un'autorità d'or– dine esteriore. E', Insomma, l'avvia– mento al e termitaio>. anche se siamo ancora lontani da questo. Si mira, in altri termini, a soddi– sfare l'interesse non già del singo– lo ma d'una determinata classe tra altri classi di lavOratori a cui la reazione in parola può recare più danno che vantaggio. In tal guisa essa reazione non è opposi– zione a tutto quanto un sistema di oppressioni, bensl opposizione a so– lo uno dei componenti del sistema stesso. L'oppressione in parola vie– ne perciò mantenuta e spesso an– che rafforzata. La storia. anche degli ultimi tempi, insegna non poco, ma non vogliamo addentrar– ci In quest'argomento, che lascia– mo alla considerazione dei lettort. Apprezziamo poi. secondo il me– rito, quanto il Viola afferma a pagina 74, e cioè che l'anarchismo 229

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