Volontà - anno XX - n.4 - aprile 1967

g11ardia del matrimonio, rna è un male per la relazione sessuale, perchè sì risolve in disturbi della potenza. Se la donna riesce a sviluppare la sua sessualità, rimane ben presto de– lusa dall'insufficienza sessuale del marito. Cercherì1 un altro parlner op– pure soffrirà di sta.si sessuale e svi– lupperà una nevrosi. In ogni caso il matrimonio sarà stato rovinato pro– prio da ciò che doveva garantirne la sopravvivenza: l'educazione al matri– monio per mez;::.o d('l/a repressione sessuale» (pagg. 188-189). « La sln1\t11ra umana va adatlata alla vita collclliva. Questo adclatta– mento, senza dubbio. esigerà che di– rninuisC'ano le gelosie e la paura cli perdere i! proprio compagno. Ge– neralmente la genie non è capace di indipendenza sessuale; ci si lega al proprio compagno con legami tenaci ma senza amore, e non si è C'apaci, di distacc-arsene; si teme di non tro– varl' un ali ro compagno. E' un timo– re sempre fondalo su 1111 attaccamen– to infantile ,.Ila madre, al padre o ai fratelli maggiori. Sosituendo la famiglia C'OIcollettivo, non si forme– rebbero siffatti attacc-amenti patologi– ci. Si eliminerebbe così il nocciolo dell'attuale debolezza sessuale, e au– menterebbe perciò enormemente la possibilit~t di I rovare partner adatti. Si ridurrebbe moltissimo, se non ad– diri\lura eliminerebbe, il problema della gelosia. Diventar capaci di camhiare le relazioni stabili senza pene e sofferenze immeritate è 11110 dei problemi fondamentali. Modifi– cala nella struttura, la genie sarebbe capace di amore genitale, affettuoso e sensuale insieme, capace di piena sessualità sin dalla fanciullezza, e 210 cioè, capace di pot.enza orgastica. La prevenzione delle turbe sessuali, della poligamia nevrotica, insodcli• sfacente, dei transferl sessuali mor– bosi e nevrolici, della sessualità in– conscia, ecc. richiederà certamente sfor.1:i giganteschi. Non si tratta cli dire alla ge11te come deve vivere; si tratta cli educarla e di allevarla in modo da metterla in grado di rego– lare da sola la propria vita sessuale, senza implicazioni socialmente peri– colose. Questo, in primo luogo, pre– suppone lo sviluppo cli una genitali– là naturale non inibita e garantita dalla società. Solo allora si divente– rà capaci cli trattarsi con franchezza tra partner sessuali e sopporlare le emozioni della gelosia senza gesti brutali. Non si possono eliminare i conflitli della vita sessuale, ma se ne può, e se ne deve, facilitare la solu– zione ... Solo chi è sano genitalment.e JJUÒ essere capace di favorarp spon– laneamenle e d.i decidere da solo, senza interventi a11torilari, della pro– pria vita» (pagg. 123-124). « La storia della formazione delle ideologie dimostra che ogni sistema sociale, consdarnente o inconscia– mente, si serve dell'influenza esser– citata sui bambini per ancorarsi nel– la struttura umana. Se seguiamo questo processo nello sviluppo clel- 1·ordinamento della società, da quel– la matriarcale a quella patriarcale, scopriamo che il suo nucleo è l'edu– cazione sessuale del bambino. Nella società matriarcale, basata su un or– dinamento sociale di comunismo pri– mitivo, i bambini godono completa libertà sessuale. Con lo svilupparsi cconomic-o e sociale del patriarcato, notiamo che si sviluppa anche una

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