Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

Come ce la caveremo? Sono circ-a le dieci. Da iNi non ho preso niente. Sono già passate <1uat– tr"ore da quando correvo per le strade. E con quale emozione! Hivedo un istante davanti II mc il cadavere ciel federato della barricata rlella via Haci– nc. e. allineati. i cadaveri oltraggiati clella piazza Snint-Miehel. Colpi di fuoco d·un lllotone mi richiamano alla re:dtà ... Esamino lu sab. l",rnti<·amcrn dove mi trovo. Una sala nuda, con ri– n·stimenti di p:rigio sporco. Tu11"intorno delle panchf', Su ,li esse, altra gen– te. nrrestata c·omc me, e, come me, serrata ai fianchi da gendarmi. Non 111111 parol:1. 11011 un respiro. A due passi. il mio amico Arbuisson. Quasi invidio la sua sorte. Egli non ha parlato cli ci1uulino. Chi .-.a che non lo mettano in libertà guardando me :-olo! Mi attrnvf"r,.in qu:.1si un brivido di µ;closia, pe11sa11do che fra un'ora f•1,dipossa es,.irre libero. Ed io, dove sarò? Sto mulinando nella mia mente tulio quanto polrebbc forse salvarmi. I.a pr·ima c·o:::;a che dir(). 11011 apperrn mi domamlera11110 chi sono. sarit un nome fol~o. \la ... <•Om(•dirò che mi chi:11110'?Ci vuole 1111 nome che :1bbia risonanza boq.d1e:;c. 1111 110111c he non dia adito a dubbi. E penso al nome di un mio \'l'{"thio c·omp:i~no cli collc~io. del collegio d 1 Etampes, dove CO· minci:,i i miei -;turli. Si d1iarnava l.anglois. ln effetti, più tardi dichiarai ,li chi:11nanni ('o:-1. E !--C - (•o::.a poco probnbile - i rep:istri <lella gcndar– meri.-i tfrl l,u,f'mhour;! ,0110 ~lati conservnti, si ritroverà una nota di questo p:(•ncre: •< Ci<nedi 25 m:.1g;;io. arrestato nella via Vaugir:uJ un nominato Lan– ;.doi5-. Interrogato alle ore lr<'dici. Invialo alla cocla ,,. Dirù piÌI ava111i che t·osn ~ignifìca: 11 i11viato a/In l"oda )), Ali:., corlc rnt1r~iale elci Luxcmbour~. era la morte. 1,·onOLOGIO Pc-r ora 11011 posso as~olutamente 1>rcvedcre c1uale sarti k1 fìnc. Tullo quanto posso fare in <1uesto momento, è cercare di studiare un piano di possibile salval:.1,:tgio. RiAetto se ho ancora qualcosn su di mc che possa denunciarmi. Giac– ché. credo. che fra poco mi perquisiranno. Ripasso al filo della memoria tulio quello clic po.,;so averC' ancora nelle ta,;che. Le carte della Comune, qu<'ste le ho strap1late slamattina prima di uscire clall'alhergo Cuvicr, dove ho l}assato la notte. Non Il(' ho altr<'. Da questo lato. sono dum1ue tran• qui Ilo... lmprovvisamcnle sento ,•ome un ferro rovente che mi bruc(•ia la gola! Jl mio orologio! L"orologio di rame che ho nella tasca del gilet! t qucslo, è 11ucslo che mi denuncerà, orologio maledetto ... 0110 giorni fiì. ho compralo un povero orologio di rame dorato che ho pagato nove franchi. Sulla sua cassa. chi5-s.;:ìpoi il perchè. 111"& venuta 179

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