Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967
bia piullosto infasticlito. t·ho vislo dall'aggrottar delle ciglia <·he ha fallo. Cen<>ve? G<"m've? La geoµ:rafia sicuramcnl<> non dcv·esserc il suo foJ'lc! Andiamo - riprende deciso - spiegatemi un po· <·os'è codeslo brac– ciale? Metlerulo nella mia rispo:=la il più insinuante accento di sincerità e ~candcrulo ogni parola nel lenlativo di vincerr lullì i suoi dubbi, dico: E" j] bracciale della Couveutior1 futernot.io11ale de Geni>ve.. Po\'ero mc! Non potevo 1Jrom111cit1reuna parola peggiore! Alla pnrola « internazionale u sealla come una molla, e con una tal rabbìa, ,·he gli fa perfino venire la bava alla bocca. si melte a urlare: - llit('rnazionale? lnlf'rnazionale? Ah! 111 sci •lu11qu<• lleU-lnlernazio– nale? Sacro nome d"Id dio! ... E. voltandosi trionfante verso i ~endarmi, seduli sulla panca, che gli fanno segni di approvazio,w, continua a gridare: - L"fntcrnazionale. l'internazionale! .. Ce1·co di rispondergli. Tento di clifcnd,·rmi. Ma, <:he cosa ,lire per cer– care di calmare <111cs10 forsennato'? .. Ma, cittadino, gli dico dolcementt~. l'l'ntcr .. Ci1tacli110? cittadino? Sacro nome d'Jddio, 11011 ci mancava che questo! Ebbene, giovanollo, ti<·nilo bene in mente! Che 11011 ti venga ancora una volta la voglia di diiamarmi cittadino. se non vuoi che ti prenda a eal(·i nel culo! E, con una spinta formidabile della sua larga manaccia, il buon can barhone di poco ra. ora tutto infurialo. mi sbataechin sulla panca, dove cado nlTr:11110,vinto, atterrito. E, co11un gesto signifìca1ivo. aggiunge: Tenetelo d'occhio. vi raccomando! Dev·essere uno elci lmoni quello lì! F Jl A D U E G F. N D A RM l A tale aposlrofe, due gendarmi si alzano dalla panca clove fanno una specie di lunga macchia turchina seminala di punii luminosi con i bottoni delle loro uniformi e i pomi delle loro sciabole. E mi si mettono al fianco, cosi vicini, che sento i loro corpi larchiati slringermi come in una morsa. Allora, rifleuo: (< Questa volta sono spacciato sul serio! Poco f.i potevo ancora sperare di uscirne. Preso cosi a casaccio nella str::ida, senza indicazione di sorta, con la mia faccia ,li sbarbatello e senza che nulla potesse far credermi un insorto, <·hi volete che pensasse chi ero io? Ma ora i: un.altra cosa! Ora sono segnalato. Ho dato del ciuodino a quest'uomo ... Non posso essere che un briccone matricolato ... Cittadino! ... Che brutta abitudine abbiamo preso durante l'assedio. Ah! Ma come ho potuto lasciarmi scappare simile pa– rola ... E dire che, a causa di questa, ora la mia pellaccia si trova compro– messa ... Per tre semplici sillabe ... )>. 178
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