Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

Dicono tutti: non v'è giustizia in terra. Ma giustizia non v'è - neppure nel superno. E Leone Shestov, nel suo articolo commemorativo del centenario della nascita del sommo poeta russo, commentava: « Mostratemi l'uomo la cui collera non cada a queste semplici e terribili parole dell'infelice Saglieri. Dov'è quel giudice che avendo udito il monologo che Pushkin pone in bocca a Saglieri, ciononpertanto rimarrebbe col cuore indurito ed avrebbe la crudeltà d'accusare il travagliato assassino? Proprio in questo è la risposta alla terribile domanda fatta dallo stesso saglieri. V'è giustizia su questa terra perché vi sono persone che possono capire e perdonare colui che vuole togliere via il suo Mozart, e che sanno far fronte a tanto delitto con le lacrime agli occhi e la mitezza in cuore»· L'uomo è capace di perdono, ed è perché dal cristianesimo precipua– mente ci vien la dottrina e lo spirito di perdono che Dostoievschi, elo– quente e insopprimibile portavoce dell'uomo del sottosuolo, esaltò tanto questa religione. E' l'anarchismo pure una dottrina di perdono? Ha esso intelligenza del male, del male che uno si porta in cuore? Col suo dogma del peccato originale li cristianesimo afferma una profonda fratellanza, quella per cui tutti gli uomini senza eccezione sono potenzialmente assassini, fedi– fraghi e vigliacchi. L'uomo del sottosuolo, di ciò convinto, guarda sospet– tosamente, e non senza spregio, chi g!i parla di virtù e d'armonia come se in cuore a chi così gli parla il male non alberga e mai vi potesse alber– gare. Per l'uomo del sottosuolo non c'è battesimo che liberi dal retaggio d'Adamo, quindi per lui non èi sono nè reprobi nè eletti, ma solo degli uomini che si riconoscono per quel che sono, infimi e laidi, ed altri che in ipocrita solidarietà esaltano virtù al cui livello non sanno vivere nep– pure un giorno. Si può dire che, precisamente colla sua dottrina di perdono, con parabole come quella della pecora smarrita, e con quella spiritualità sua per cui è più da compiangere l'assassino che non la vittima, il cristiane– simo ha contribuito a perpetrare 11male nel mondo e a coltivare quella escrescenza morbosa ch'è la coscienza. Lo si può dire e, guardandoci in giro, leggendo giornali e contemplando film e fotografie, ci si può per– suadere che la gente è in generale più felice e più utile socialmente ora che ha l'automobile, la televisione, il refrigeratore e i parchi di col– tura, che non quando le sue migliori ricchezze erano la fede e la coscien– za. Solo che gli uomini del sottosuolo sembrano moltiplicarsi, specie fra i giovani, e non fra i meno intelligenti, e il loro apparire. le loro espostu– lazioni hanno qualcosa di cupo e di sinistro. Vedendoli e sentendoli si ha l'impressione che proprio sotto ai nostri piedi, sotto le fondamenta della nostra civiltà, si van scavando gallerie sempre più fitte. Religione e filosofia hanno la loro origine e il loro fondamento nel 155

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