Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967
Nel fascicolo del 1. giugno 1928, lo Stato operaio pubblicò una ..lettera aper• ta• ai cAttolici italiani. in cui il Comitato centrale del PCI riportava quel che aveva detto il papa al card. Verdier. arcivesco– vo di Parigi. a proposito della •mano te• sa- dal comunisti francesi alle masse cat• tollche del loro paese. Pio Xl aveva soltanto riconosciuto che non conveniva respingere la ..rnano tesa• se il c:ontatto con i comunisti poteva servire a far meglio apprezzare le bene– merenz-, della Chiesa (che stava allora dando tutto il suo éliuto al generale Fran– co). •Pre:idiamo dunque la loro mano tesa - aveva detto - ma per attlrarli a11a dottrina del Cristo (...) Se questo gesto della mano tesa esprime da parte vostra (del comunisti) il desiderio di meglio conoscere i vostri fratelli cattolici, per meglio rispettare. con la religione che li ispira. le loro convinzioni, i loro senti– menti e le loro opere. la Chiesa non rl• fiuterà questa opera di luce•. •Una mano tesa non si respinge•, cita– va il Comitato Centrale del PCI, e ipocri• tamente commentava: •Noi siamo profondamente lieti che queste parole del Sommo Magistero ec• clesiastico permettano a ciascuno di voi di prendere posto in tutta sincerità, con piena responsabilità e tranquillità di co– scienza, accanto a noi comunisti e a tutte le forze progressive del popolo, nel• la buon1 e santa battaglia quotidiana per il pane e per la pace per una vera de– mocrazh che assicuri la piena libertà po– litica. economica e religiosa, per la dife– sa della indipendenza nazionale dell'lta• lia•. L'ultimo documento che io conosco di questa politica contradditoria, è la rela– zione svolta il 25 gennaio 1966, all'XI Con- 144 gresso del PCI, dal suo segretario gene– rale. Dopo aver anche lui difeso. contro egli attacchi delle forze conservatrici e mo• derate•, la ~grande svolta• di Giovanni XXIII, le iniziative di pace di Paolo VI ed i •nuovi orientamenti•. segnati dalle de– cisioni del Concl11o, l'on. Longo ha dichia– rato •estremamente Importante. per gli sviluppi politici che potrebbe avere, la affermazione di principio, fatta dal Conci– lio, della necessità di una totale indipen– denza della Chiesa da qualsiasi sistema politico. affermazione dalla quale discen· de una critica al principio dell'unità poli• tic;i dei cattolici e al concetto di parti• to cattohco». L'on. Longo non ha ricordato che que– sto principio innovatore era stato già ri• petuto da Pio Xli 1'11 marzo 1940 a von Ribbentrop, ministro degli esteri della Germaniil hitleriana. per rassicurarlo sul fatto che la Chiesa non aveva alcuna o– biezione da muovere al regime nazista: desiderava soltanto che rispettasse 11 Concordato del 1933. Secondo il segretario generale del PCI i nuovi indirizzi della Chiesa •offrono un fertile terreno di dlalogo, di confronto e anche di incontri con i democratici catto– lici•. Completamente errata - egli ha detto-~ è •la test. sostenuta da qualche compagno. che non ci sia altro dialogo possibile. tra marxisti e cattolici. se non quello del lavoratore comunista e del la• voratore cattolico. in quanto lavoratori•. {I dirigenti comunisti devono. perciò fa. re - credo di poter meglio precisare io - tutto il possibile per arrivare a un ..oateracchio• con le gerarchie ecclesia– stiche). Riprendendo I motivi della dichiarazio– ne del Comitato centrale del PCI dell'ot– tobre 1536, da me sopra citata, l'on. Lon-
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