Volontà - anno XX - n.1 - gennaio 1967

dove gli uomini-libro camminano ripeten– do le parole degli autori che hanno scel– to per perpetuare nel loro pensiero l'u– manità. • Ouiensabe? » Un'azione demistificatricc della Rivolu– zione messicana era già s1ata tentata ab– bastanza feliccmcn1e dall'ironico-sarcasti– co « Viva Maria • di Malie. Oamiano Damiani col suo ultimo film, « Quien sabe? •, approfondisce il discorso demistificatore non limitandosi, come il regista francese, ad annotaLioni panora– miche, ma penetrando l'avvenimento sto– rico attra\"erso il formarsi di una coscieo– ;,a rivoluzionaria in un personaggio che assomma in sè le ire facce del generico «rivoluzionario» messicano (e non solo di quello): quella del ,·ibelle-predone, quella del ribelle a livello istintivo (Fran– cisco Vi!la) e quella del rivoluzionario coscienlt: (Emilh'.11)0Zapata). Le vicende del film sono presto riassunte: un san– guigno ribelle-predone assale le truppe co– stituzionaliste di Venustìano Carranza per toglier loro le armi e venderle ad un generale rivoluzionario. Poi, in un paese che la sua banda ha liberato dalle truppe «regolai-i•, altravcrso l'ingenuo en– tusiasmo rivoluzionario degli abitanti, in– tuisce ~ valori della Rivoluzione e, infi– ne, quando un « bounty killer» statuni– tense (si noti l'allusione alla funzione o– dierna dell'esercito degli Stati Uniti) gli rivelerà di essersi servito di lui per far quattrini, si vedrà simbolo del popolo perpetuamente gabbato sotto false inse. gne e, ucciso il «killer» correrà \'Ìa in una corsa simbolica verso la Rivo\u;,io– nc. « Quien sabc? » (Chi !o sa?), la frase che dà il titolo al film, è il punto da 60 cui inizia il processo evolutivo del pro– tagonista. processo che si conclude con le ultime parole pronunciate nel film e che sono anche le prime parole del ribelle divenulo rivoluzionario: - Non comprarti del pane, comprati della dina– mite -, dice ad un mendicante cui ave– va fatto l'elemosina poco prima sugge– rendogli di comprarsi del pane. Non le– nimcnti per i mali sociali, ma cure ra– dicali. Non riformismo, ma rivoluzione. Un film, dunque che contempla, le in– certezze, gli eroismi. le viltà, le genero– si!:\, la maturazione di una Rivoluzione di cui ribadisce la necessità di un di– scorso reso maggiormente acceltabile dall'assenza di partigianeria mistificatrice, li lato figurativo del film (di ammire– volc unit.'I stilistica) è basato su imma– ~ini di realismo parossistico che si sus• seguono a ritmo serrato suggerendo l'im– portanLa dell'elemento emotività nella Ri– volL17i0ne messicana. Da sottolineare che in questo film non si vedono mai azioni drammatiche che siano solo drnmmatiche, o comiche che siano solo tali; di ogni azione il regista ha voluto cogliere i diversi aspetti e si può di.-c che « Quicn sabe ,. costituisce un piccolo monumento alla sfumatura. Damiano Damiani. dopo il freddo «di• vertimento • estetista de « La strega in amore,. tiene fede con quest'ultimo film alla promessa formulata con « La rimpa• tdata »: lo psicologismo sociale dell'auto– re è divenuto più sicuro e anche se « Quicn .c:abe? », per il suo narcisismo formale, non riesce a raggiungere la poe– sia. dobbiamo compiacerci di questa o– pera per jl volto nuovo e convincente che ha saputo dare ad una delle massime rivoluzioni del nostro secolo.

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