Volontà - anno XX - n.1 - gennaio 1967
« A (fl1esta bellezza ideale, assoluta, divina, dobbimno di tanto in tanto riferirci. Ma esiste t111abelleua meno regolare, meno geometrica, una bet– lezw nobile a11passio11ata, focosa co111ela vita, @me la forza in azione, come la sal;lle scoppiante: è la bellez:.a del diavolo. inferiore all'altra per correzw11e, precisione, dignità, placidità, .i.erenitii, calma, divinità, ma per quanto ,?iù a/traente, più se,l11rente, più tra:;cendente per la passione, la vita, ,I movimento, che ci rapisce e che amim110 alla follia. I Greci, nelle loro favole sembrano averne presentitu la s11pcrioritii, N(,tnte, in effetti, che non vi è w11ore tra gli dei. Non' è forse una co11fessior:e. sfuggita ai poeti, che la bdlezz.a del diavolo è .-:uperiore a quella divina?,. {J9). Questa concezione è profondamente moderna. Anticipa il nuovo umanesi. mo di poeti come Eluard, Lorca, Machado, non più combattuti, come Beaudc– laire, tra J'., idéal » e i fiori del male, nè come Rimbaud tra la sua opera alchi– mistico·demiurgica e la sua realtà di « paysan ». Ecco come si esp1·ime sull'arte e sul futuro Proudhon, che spesso è stato accusato di essere nemico ... dell'arte: « l'nrte circonda di un'aureola di gloria l'umanità; è il suo destino, il sue, fine. Tutta la nostra ·l'ifa, le nostre parole, le nostr~ azioni, persino le piil volgari, le nostre abitazinni, tutto quanto noi facciamo, tutto quan .. to noi siamo, chiama l'arte e vuole essere riscattato dalla banalità, dalltlj volgarità, dell'indegnità; poicliè essa ci civilizza, ci 11rbanhza, ci nobilita e. raflìna. Un giorno si canteranno le messi, la fìcnagio11i!, la vende11t.-.nia, la seminagione, la scuola, la fabbrica. Bisognerà servirsi di nu~wi me:;zi, creare nuove forme, immaginare nuovi soggefti. Bisogna che la terra diventi, trmnile la cultura, un im– menso giardino e il lavoro, tramite la sua organizzazione, 11n vasto con– certo». Giustamc11tc, lo studioso di Proudhon, Jules L. Pucch, si domanda se l'archL tetto Le Corbusier non abbia letto queste parole di Proudhon, che paiono an– ticipare la sua concezione dell'arte. E i Surrealisti tenteranno di usare nuovi mezzi, di inventare nuoYe forme. l) Ricordo al proposito il verso di Lorca: « E 1111 bambi110 bianco annunci ai hianchi delf'om l'at vento del regno della spiga». Ode a \Va/t Withma11, Gua,ida 2) E il verso di Maiakovski: « O 111ia fabbrica con gli occhi gialli». Poema di Lenin, UE Fel:rinelli 19) Du Principe de l'Art. p-. 281•282, R. 44
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