Volontà - anno XX - n.1 - gennaio 1967

kee ,., ma \'i è anche Ui trop1)0 per la su'>ct•ttibilità di una coscienza sporca. Pili o meno lo stesso spirlt•:J antimili. t;.l'·e anima « Mille chitarr:'.!. contro la g11crr~ ,., can1a1a da Umberto e da Car– men Villani e la pur un po' ambigua « Brennero '66 » dei Pooh ( « E' una cam· pan.a rrn I monti / racconta alla genie lonlana / di te che sci morto per nien– te lassl1 ». ( Il morto è un carabiniere Yiltima clcll'anacromstico nazionali– smo). Cclcntano che già ne « Il raga1.zo ddla via Gluck • a\'eva prot~,;;tato con· tro la civiltà del cemento denunciando una roltura di rapporti fra l'uomo mo. dcrno e la natura, con" Il Mondo in mi 7.nrn » allcrna momenti di denuncia m– tdligentc (« Leggo che sulla terra c'è sempre una guerra, / ma però per ror– tuna, / stiamo arrivando alla luna / menlrc• qui c'è la rame, c'è la fame!») con altri che hanno la -.tessa profondi. t'.l di certo blaterare donnesco o dn o– steria: « Si rapina il lunedì / cl si :.1m· maz7.a gli altri dì, / guarda un po' che società! i Ipocrisia qua e là ... non va! •· Ancora Celent:mo in « Una festa sui prati r affronta l'alienazione dovuta al c:t•11~11·0: « Ma che bella giornata, / sla– mo tutti buoni amici, / ma chi lo sa pt·r('hè domani ci dobbiamo odiare! / Incomincia la gara, / la battaglia del denaro, / non c'è tempo nè per ridere, ne per amare. / Chi vuol vincere deve saper lottare ... / allora, amico, un col– po a te- / e tu ridai due ('Olpl a mc / ed io ridò tre colpi a te / finchè c'è forza 1>ercolpire, fino a che un'altra fe· sta c'è!». .e E' la Pioggia che va • dei Rokcs è il più recente dei « rcbels-songs • italia– ni; esso è validissimo sia per il testo, ~ia pl'r la parte musicale, ma ciò eh~ r,iù ci piace è il suo clceiso anarchismo: .e Non imporla se qualcuno sul cammi· no della vita / sarà preda dei fantasmi del Jlassato ... / il dcna,·o cd Il 1>0tcre so– no lrnppolc mortali / che per tanto e tnnto h!mpo han funzionato. ; Noi non vogliumo cadere, / non possiamo cade. re più giù "· Come si può c-sservare dai brani citati (troppo pochi, per esigen· ze Ji spazio), non ci trovbmo di fronte a lesti di filosofia o di sociologia, ma neppure a quel vuoto cerebrale, a quel– la puerilità nullista attribuita ai « ca– p..:lloni ,. e a chi compone per loro. «Il mondo ormai sia cambiando / e cam· bierà sempre pili», ci a,;si,~ura « E' la pic•p:gia che va n; noi non siamo trop– po 01timisti, comunqu.,; è incoraggiante eonstatare come in parte del mondo giornne vada emergendo lo spirito li– b<'rl~irio. Purtroppo, come dicevamo, la maggior parte di questi :;iovani è cui· tur3lmente indifesa e si rcnJ.! così più focilc la tagocita;,;ione da parte di c-hi h..1 il potere e non vuol essere disturba– to. Questo s.irebbe un ottimo momento per la nosl ra opera eclucazi•)nista, ope. ra che per non essere coni roproducen· te ciovrebbe in ogni caso guardarsi cla quei metodi e dj quegli atteggiamenti barbogi che potrebbero sembrare spia– c-~,·c,lmente somiglianti a quelli propri di quel mondo che part~ t 1 ei giovani non riesce più ad accettare. LUCIANO FERRARESI 19

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