Volontà - anno XX - n.1 - gennaio 1967

va tutto a discapito delll! ragioni elci di:11og<Jcon la Chiesa. Tant'c vero eh.:: il la~cbmo è un fatto dichiaratamente i;cli1ico, mentre la Chiesa è un istitu· 10 dkhi<trntamcnte religioso, il quale op1..ra (e da sempre) su terreno di as– solnld impertinenza. Uno storicismo che conlondc la sostani;a con le forme, il fondamentale col contingentale, l'cs_ ~cnzialc con lo strumentale, è davvero fuon st1 acta. Annoto: ! J Ul religiosità, come altitudine spo111anea, non può esse1e 1mplorat.:i come r.:.i.gioncdel dialogo per il sem· plk:c lai to che è un fenom !no inte1io– re non passibile di alcun intervento etc_ rcuomo: esiste come i sogni della fo111;1!-:ia. Non fa male ad alcuno: non deve rendere conto a nessuno. Chiun– q11c è naturalmente libero a tal ri· gunrdu. 2) V'è però una religiosità primitiva cd una c\'olutiva: quella che dà una anim.i intelligente alle cose (~mimi– <;.mo) e quella che ritogli!.! l'attributo dt.!11.l personalità a Dio (ateismo) J>Cr ri\olgcrsi all.l problematica del bencs· s-:r,! comune (umanesinn). 3) Tra religiosità e culto religioso c'è an~doga differenza tra fiume e la– go, tni tclla e cerchio, tra diritto na– nrituralc: e dirilto positivo. 11 culto re· lipioso è espressione di una certa co– st1tt1✓ionc (religione posifrn). presup– pone una categoria di ministri del cui· 10 (intermediari tra i fedeli e la divi– nità) e si risolve in forme di • cristil– lina,ionc •, cioè di perpetu<,zione di sentimenti e costumi pror>ri di una cernt età dell'istinto religi.-)so. 4J Se la religiosità è naturalmente legi:tima. il culto religioso lo è nella mi,;ur..1 in cui si rivolge alla ragione dt.:gli /,\dultl. Del resto, il volere conver– t ire a lutti i costi gli altri al proprio 14 credo religioso, quando non r.asconde s1..cu11di fini (inconft%sabili), è un fe– nomeno riportabilt.: all'~lm'-'r proprio (:sublimai;ionc dell'egoismo). Quando si r;tc-rre ai meai dcUa :sugJestione e dcll 'artifiz.io (imposlllra) ~d all'acca– parramento sistematico dell'infanzia, il cult•J religioso si muove su un piano soda!mente lesivo e, se si vuole, ùe· 1inquem.ialc. Esso pospone l'uomo, la terr;1, la ragione e la scienza al sacer• dot<., a Dio, al ciclo e alla fede, quan– do non h ignora. 5) II cullo cattolico perpetua pregiu· diò \'ecchi di millenni, con tutti i mezzi che gli fornisce la storia e 1a tecnica. cialla tortura inquisitoriale al l'abuso ck:ll'innocen;;a. Così avviene jl fenumcnO delle « sopravvivenze forza– te di sentimenti primitivi» in striden– tr.: contrasto con i progressi della scien_ za. Il cullo cattolico, c ;1on soltanto questo, è irrcvcrsibilmznle superalo dai tempi. La « scienza religiC"lsa• che p1ett.:nde, appunto pcrch~ t.:ilc, di ri– spondcn.: aprioristicamente ai perch~ f011d:m1c.nlali dell'uomo e di e gover– nare lL· nazioni degli uomini secondo la , olontà di Dio •, l! proprio dell'in– fonzia dell'umanittl. Ora, il rispetto c!cl1'1stinto religioso non può confon– dei si col rispetto di « forme religiose cn~tallìzzatc » cd ancor meno di co· loro che le coltivano ud arte, esatta– mc11 le come l'amore della :spontaneità e dei figlì non ci porterà a incoraggia– re il nostro rampollo di dieci anni che ancora, per pura abJludine, cam– mini a quattro zampe! Tuttavia. anche l'altività di un istituto reUg!oso è le– gittim:t se «compresa• entro due pre– cise condizioni: a) ch.:! si svolga tra adulti: b) che non oltrepassi i confini in un tempo privati e rcligio,;i. 6) Non ci sarebbe nulla da eccepire

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