Volontà - anno XX - n.1 - gennaio 1967
« E' impossibile che la società possa vivere e progredirt: senza essere guidata e protetta eia uno Stato». QuC'sta opinione ha ancora una forte voce in capitolo, nonostantl! una millenaria esperienza, al– b quale, invece di trarne delle salutari lezioni, si è invçcl! abbondan– temcP..tc creduto, e si crede mollo tuttora, che il progresso dipenda solo dalla qualità o dal carattere dello Stato, e non per r,pera esclu– siva delli:: forze del lavoro in quanto tali, cioè i11dipcndcnti da qual– siasi ideologia politica e religiosa. E' impossibile? Se i coraggiosi e liberi pensatori del .Rinascimen– to avessero ritenuto impossibile il libtTarsi dalla cappa funebre e tir:rnna d?I loro tempo, a quest'ora le citlà avrebbern ancora intatte le mure medioevali, per quanto poteva dipendere dal!'<{illuminata)> e «saggia» volontà dei governanti di allora. Sì, obiettivamente si può anch~ riconoscere, che gli stati non hanno tutti un medesimo carattere e uno stesso volto. Ma in fondo sono rochi quelli che hanno una certo. onestà, in quanlo ~;essuno può liberarsi del tutto dalla narassitocrazia, essendo questa appunto una «condizione» della stessa vitalità del pote-re. Con parole più sem– plici: non è pensabile uno Stato senza un certo contorno <li parassi– tocrazia, in quanto è srato creato proprio da questa. Comunque, se proprio dohhiamo fare dei paragoni, si può sicuramente affermare che gli stati di razza latina non brillano troppo per particolare av– vedutezza, ;:,er chiarezza d'id~e e per ottima amministrazione. Non parlicimo poi di quelli mussulmani, ove i sudditi -- e per meglio precisare quelli che possiedono le sole braccia pt:r lavorare, quando ne trovano - possono dichiararsi fortunati solo perchè la natura, moltr: più benigna dei loro governi mi1itari, gratifica almeno Ie ]oro spalle con un clima dolce e sereno; !°unico generoso fra tanta inge– nerosità governativa. Quanto agli stati « rossi », sembra urmai per– duta la speranza che siano le premesse del « sole dell'avvenire». « Sì, riconosciamo che avete un po' di ragione ... e tuttavia siamo certi chi.::la società si sfascerebbe senza pii.i rjmedio se non avesse uno St~to che la guidi ,>. Ne siete veramente sicuri:' Certo che~ e perchè non si creda che k nostre idee siano sempre stale totalmente fuori Jal1a realtà - 3nche noi siamo naturalmente i primi a credere all'impossibiUtà che lo Sta~o possa essere sostituito, in poche seltimane, da una saggezza collet11v.-1. Ma sarebbe almeno sufhcientc che tutti gli stati liccnzias– :ero per sempre i propri csçrciti; il rest:J verrebbe col tempo, e non importa sG si impiegasse anche qualche secolo, purchè non si ripe– tano più gli immrmi e << gloriosi » macelli. E' ragionevole pensare che le: cot_1se~uenz~invalutabili - materiali, di costume e psicologiche - di sei mdlf.'nrn di civiltà a.utoritaria, non si cancellano certo nel vol– gere cli poche lune.
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