Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966
nazionale, laica e riformista. 11 prete– sto sbandierato in questa circostanza - lo stesso che i gruppi più reaziona– ri avevano agitato da tempo - e stato quello di reprimere l'attività dei « marxisti » che turbavano la vita uni– versit:iria e minacciavano « le istitu– zioni tradizionali ». E' fuor di dubbio che i diversi gruppi bolscevichi o bol– scevizzanti, trotzkisti, filocinesi, etc., si mostrano attivi in alcune« facoltà» in cui è vero si erano impadroniti del– la direzione dei Centri studenteschi, ma senza però cessar d'esser una esi– gua minoranza nel complesso studente• sco e senza costituire, in alcun momen. to, una « minaccia per· l'ordine stabi– lito». D'altra parte, per come è stato giustamente rilewito, gli attivisti dell'c• strema destra fascilizzante («Tacuara», « Guardia Restauradora Nacionalista », etc.) più ridotte di numero, si erano resi responsabili di gravi atti di violen– za, non escluse le aggressioni crimina– li contro allr-i studenti, senza la benchè minima censura da parte di coloro che esercitano allualmente il potere. Come è stato dello più sopra, la legge 16912 è stata, di fatto, una di– chiarazione di guerra contro le Uni– versità nazionali. In quella di Buenos Aires, soltanto due, dei nove Decani, hanno accellato di diventare dipenden– ti arnministralivi; gli altri hanno ri– fiutato cd hanno rassegnato le loro di· missioni. Alcune « Facoltà» sono state occupate da studenti che, alla presenza di alcuni professori, hanno deliberato sulla situazione creatasi: ma, nella notte del 29 luglio, forti contingenti di polizia hanno fatto irruzione con vio– lenza nei detti edifici, alla maniera del· le forze cli assalto naziste, come sono stati qualificati da alcuni organi della stampa mondiale. L'odio reazionario, che spinse coloro i quali inviarono det– ti contingenti, esplose solto forma di brutali bastonate contro studenti e do– centi, senza discriminazione nè di età nè di sesso. Fu così che nella « Facul– tad dc Cicncias Exactas » furono ba– stonate e fermate circa 150 persone, tra le quali il professor WarTCn Am– brosc della Università del Massachu– setts, incaricato del corso di matema– tica supe1·iore. La stessa cosa capitò nell'Università di Lettere e Filosofia e, in misura minore, nelle restanti fa· coltà. Episodi simili si sono verificati nelle città di C6rdoba, Rosario, Tucu– mhn e La Plata. Fc:hi giorni dopo appariva evidente che tanta insensata esplosione di vio· lenza era soltanto il rirlesso di una profonda animosità contro i centri di cultura ritenuti focolai di sovverti– mento ideologico, senza alcun riguar· do per il lavoro scientifico creativo che, nonostante gfi ostacoli, l'insuffi– cienza economica e le occasionali agi– tazioni dei demagoghi, le Unive1·sità argentine avevano realizzato nel!'ulli· mo decennio. La mancanza d'una idea costn1ttiva relativamente ad un nuovo regime universitario, alla sua struttura ed c1lle sue fun.tioni, divenne palese per il fatto che. subito dopo aver pro• mulgato la citata legge e dopo aver con– sumato le anzidette insolite violenze, il governo decise di creare un« Consejo Asesor » col compito di elaborare un progetto di nuove strutture universita– rie. « Conscjo » che si andò formando a stento dopo molte settimane e che venne costituito due mesi dopo l'ag. gri;:ssion1.: alla quale si è accennato. Deve aggiungersi che i componenti di questo organismo sui generis sono personaggi in vista, dì formazione ete· rogenea e praticamente lontani dalla 679
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