Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966
Dieci anni dopo a\'er affermato que-.1i concetti, Proudhon t,criveva un li· bm, La Guerre et la Paix, ...:hc destò grande M.:alµore, deludendo gli amici e ricMpc-ndo cii trionfo gli avvcr-.ari, per.:hè in 1.'SSO pareva contraddire alle sue affermazioni di pacifhmo. !n r!:'allù il c;uo pensiero non venne c<1nipr..!s0 che da pochi. J_a Guerre el la Paix non C ;n contradai,.ione <:Onk opere preccdl!i:ati; è solo uno sviluppo più sereno I.' .1pprofonclito delle idee di c,ernprc. E' ad un tempo 1'0pen più rc:1lista l! più 1ùealis1a di Proudhon. Egli cb. realista studia la pre– sl..'nzandl'umanità dclb guerra, e, nel m~tr.:: ,·cd~ intorno a sC la violenza della guerr:i, cerca di credere con enormt: fede nel!,, pace. Nl· fu cattivo rrofcta. Chè ck•po la guerra d'l talìa con Cavow·, si .:wvicimiva quella di Germania con Bi– smark, la quale tragiche conseguenze ebbe per la Francia, ma ,-hr.:, lui morto nel 1865, non riuscì, che a profetizzare. A proposito della incomprensione de:,tata da' suo lavoro, Proudhon sci-ìve– va ad un ~unico: « Non 111! si comprende, e 111isi 1111:p1uverain seguito a tale incompren– sione, di predicare il cesarismo, il regime pretoriano o qwif!o tiapoleonico, il cristianesimo, l'asceris•1w, ecc. .,._ In rc-altà, in questo libro, Proudhon afferm..t i! valore po<;itivo ~!ella forza, la quale è stata determinante nella storia dell'umanità. La guerra è stata una delle manifestazioni di questa forza; senza b guerrn lo wiluppo dell'umanità non è pensabile. Ciò signilìc::i. che nella tucrr:1 vi deve essere un principio di giusti1ia. Ricordiamo a questo proposito la Mli'\ concezione eraditca .:!ella vita e delln natura, dove tutto è lolla e contras,,J, dove la lott:J. è il principio mo– tore, è la vila <;tessa, come il seme chc lotta contro l'inerzia per uscire alla luce. 0':J.ltn:, parte la guerra ha in _::.è un principio cli de°gencrazionc, per cui fa– talmente l'eroe guerriero degenera in bestia. Proudhon non si è forzato a constatare la guerra. Se d:-i un lato egli de– plc.ra la bestialità della guerra, dall'altro egli non ne vuole l'abolizione. Egli non vuole mai l'ab0lizionc di uno degli opposti, che rappresenta la morte. Nè la sintesi, ali~ quale, come abbiamo visto, non crede. Fcc\clc al suo sistema del orogres.so , cioè dei Lrasferimcn1i da un pisno di opposti a un altro piano. egli vuole la traslormazicnc della guerra, il suo tra~ferimento su di Hll .,ltro piano: lo spirito eroico si u·asferirà nel lavoro e all'im,;;rno c\dl'attività creatrice dello individuo. La vera guerra, la nuova guerra, ~ari\ quella che ognuno combatterà all'interno di se stesso. Anche in questo caso, Proudhon è fedeli:! alla sua conce.donc ùcll"t!cono– mi;-i., base della società. La gul.!ri·a tra i popvli cli\'entcrà guerra contro il paupc· rismo e per l'equilibrio economico. In realtà, anche nel pac;c;ato, la guerra, pur rnpl'rta di mtl!:ìchere :deologiche, 1,a,donalis;h::he, religiose, ~'è :-emprc avuta pe, motivi economici, per spirito di cupidigia e rapina. 730
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