Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966
non solo di detenuti politici, ma anche di detenuti per reati comuni, di ~ maJ– hcurcux », come li definisce. Egli nega alla società ndla quale vive il dirillo di giudicarli; perchè tale società li giudica in base ad una legge che non cs:istc. La legge infatti, come è scr!!!c nella Costituzione, è espressione d~lla sovranità del popolo. Ma dov~ è la sovranità del popolo, dove è il contratto sociale che è alla base della vera s0vr3nità popolare? La sovrzinità del popolo è :-olo una bella frase, e la legge è l'nmbra di una parola. « Non vi è, ricordale/o, che w1 :.olo modo di fare giuszizia; che l'incolpa– to o se111plìcemente l'indi?.iato, se la faccia da sè. E lo farà solo quando ogni ci11adino si sarà presentato dinanzi al patto socfole ... Allora la giustizia, p1oceclendo dafla libertà, non .\·ariLpiù , endena, ma ripMa;.io11e ... L'abolizio– rie c01n11l,ua, immediaUI, senza mezzi 1ennì11i nè soslit11;.iu11i,delle corti e dei tribunali è una delle prime esigenze della rll>oluzione... ,. (4). In c!ò Proudhon raggiungi! IH rrase evangelica: Non giudicate! Chiunque c-n~de nella universalità e libcrt~, della cosc11_nza r.on può pensare altrimenti. Politicamente sono sopr31lutto gli anan.hici che hanno ..affermato la ne– cessità della elimìnazion'..: di tribunali e carceri. La giustizia è sf.mprc stata esercitata nell'intercs::;c delle dassi dominanti e non a caso {Jgn.i rivoluzione ha iniziato api endo ~ bruciando il:' prigioni, a tominciare dall<1 j)resa della Ba– S1iglia, salve poi a repristin.ule. Non è senza ironia che Proudhon cita la «rivoluzionaria» teoria del Bee· caria sulla pena di morte, che trovò applicazione in Francia nella rivoluzione òd 1848. Non si tratta per Proudhon di sapere se la società abbia o meno il ( 1 irillo di uccidere, ma se lo abbia semplicemente di giudicare. AMMINISTRAZIONE f.'~mministrazione centralizzata e buron:'ltica. dirett.1 espres'iione del go– v•!rno centrale, scomparirà in una forma di fcciaalismo mutualistico. Prou· dhon lrn dedicato un libro a questo problema: « Du principe Fédératif ». La base di tale rcdcrnlismo ,;arà il diritto econom:ro, e non quindi 1deç ..:ome il nazio– nali.smo e il regionalismo. Esso risulterà daHa fede:-r<.!zionidi gruppi «mediocri» (cioè r.011 l!Cces:sivamente grandi, nè <.trtificiali), unità di interessi economici, agganciate le une alle altre in vista di una collaborazione produttiva. Lo stesso r.,rincipio che presiede alla organizzazione interna di una unità, il mutualismo, rresieder~t all'unione di pili comunità e unilà. Allo stesso modo, ..ld esempio, che og!li mdustria svilupperà una propria libe,·a organizzazione ...:d~ntrerà poi in collegamento, nel reciproco e mutuo in 1 eressc. con altr...=jndustrie, accadrà rhe i comuni si collc.gheranno fra loro per fini economici concordati. All'accen• tr3mento amministr.-ilivo Proudhon opp·Jn:! il decentramento. (4) Ibidem. png. 301 727
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