Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966
volete la pace <lovele usare mezzi J}acifici, e l',1ssassinio, la guerra, può condurre soltanto verso nuovi assassini, nuove sofferenze. Non puù na– scere amore da uno spargimento di sangue; un esercilo no11 é uno st.ru.men– t.o di pace)> (19). L'appello angosciato. che risale a parecchi anni or sono, conserva 1utta la sua tragica allualità. La non-violenza é <lunque la base essenziale (li una socictù che vuole rinnovnrsi. I.a guerra é solo un mezzo per sfogare gli istinti brutali del– l'uomo. e biso~na liberarsi dal preconcetto che uccidere per lo Stato, per la patria. pe1· la religione sia una necessità, o, ancor peggio un merito. La JSOcietiidevr esistere in termini di sep:1ratismo. 11011 deve andar in cerca di uomini politici. di economisti, di prcli per esser diretta e illusa dalle loro vane promesse, che conducono solo alla distruzione. E' inutile cercare dei << capi )) per sottrarsi alle proprie responsabilili1; giacchi• ciascuno é responsabile delle tragedie e delle <;ciagure che travagliano il mondo, se contimw a pensare in termini cli nazione, di gruppo, di chiesa, se 11011 sperimenta la (( vivente unità delPuomo )). E qucslo ardente assertore ciel– l'unità continua ad esortare: ,e siamo una cosa sola, siamo una sola umanità benché arlificiose fro111iere economiche e politiche, nonché pregiudizi ci dividano. Se uccidete un nitro. dislruggele voi stessi i1 (20). La guerra é c1uindi. « assassinio organizzalo 11. che bisogna rifiutare. Per meglio comprenclere la visuale soci;tle di Krishnamurti giova ac– cennare al follo che rimane il piì, appariscente della sua vita esteriore: lo scioglimento cleWOrcline della Stelln t1·Orie111e. fondato nell'ambiente teo– sofico. perché fosse realizzala la sua opera di maestro. e di cui egli fu il capo. Ma nel 1929, dopo che egli « ,·iti-ovll se stes~o 11. Vf'1rne nl?lla deter– minazione di sciogliere !"Ordine di su:1 volontit. :wcndolo giudicalo in~ullì– ciente allo scopo ~upremo: la ricerca della Veriti'1, poich(· alla verità <e 11011 si può t1rrivnrc per alcnna via trncciata sia essa una reli!,!;iOnf"o una set– ta>> (21). La veritù non può essere (( organizzala 1>, l'organizzazione i: un fatto esterno, che diventa fìnc 11se stesso, che dislrae l'uomo cbHa ricerca indivhluale. la c1uale può essere stimolata solo dall'amore per Ja Vcritì1. Altrove (Noticias . Buenos Aires. J964 p:1g. i) lo troveremo in atto di chiedere ai suoi ascoltatori se le oq~anizzazioni contro la crndelti1 poss:rno suscitare l'amore. se sia possibile ('!"('are la frt1tel"llit;\ per mezzo dcli.i lrgge. Lavorare insieme, però. é 11ece,,sr1rio: la cooprrnzione é naturale. Ma e( coo 1}erazione >) 11011 significa sepuire una norma stabilita da qualche au– toritù. o per limore. o per desiderio di ritompen~a. J:orµ::inizzazione in– vece. diventa <e una gruccia, un punto debole una pastoia clic sloq}ìa !"in– dividuo e gli impedisce di ~,•ilupparsi. di stabilire la sua 11niàuì n (22). 19) ibidem, pag. 15. 20) ibidem, pag. 20. 21) Dichiarazioni di J. Krishnamurtì · Geno\'a, 1929 • pag. 55. 22) ibidem 721
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