Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966
un nwtn<lo. imitare un rnoclPllo i-ierve :-olo a paralizzare l:.t mente con Je abitudini n (4). E. inkressante a c1uesto propo:-ilo o:-sernire come Krishnamurti qui si st:1c"t·hi t•omplctamcntc dalla prassi spirituale consueta .al suo po1>olo. d1e lauta venerazione dimos1rò sc•mprc e climoslra ancora verso i suoi grandi m:,estri. che sempre giudic·ò 11ec·rssaria l'opera di un ,( guru 11 (più che maestro) per 1wog1·ccli,·e sulle vie dello spirilo, eh<' alla ricerca non fucile dC'I u Auru )) ~,dallo diede somma importanza. Ùpposle sono le esor– tazioni del nostro autore: 1(. 1n1Ò 1111 altro CS!-Crcumano, per µ;rande che sia, conlribuirc ari operare una trasformazione in 11oi"! Se lo può, noi non siamo tm.~Jormati. ma semplicemente dominati, inAuenzati. Questa influen– zn puù durare prr molto tempo. ma 11011 staremo trnsformati ... Saremo stati sopraffali ... Amiamo esser asserviti. posseduti da qualcuno. da un mrwstro o da el1id1f'~sia. perché e·é ~it·urezza in questo possesso: il maestro diviene il riruv;io n (5). )ta l:.1 trasformazione della persona deve tendere inelulta– bilnwntc- alla liher1i1. Com"{· possibile farsi liberi se ~i divenln spiritual– mcnle schiavi di altri'? S011oporsi all':mlorità può essere forse la via op• porluna per giungere alla liberazione'? L'aholizionc ciel modello. del maestro. profondamente- rivoluzionaria nel mondo orientale, 11011 (' (•erto neppure ortodossa in quello occidentale: tullavia viene giudicala ancorn insufficiente al lento proce~so di (( libera– zione 1). Altro os.lacolo (' il ,, condizionamento Il. al quale la nostra psico– loµ:ia allrihui~t·<" lanla importanza. ch:I quale cercano di :-rrvirsi lutli i nostri metodi 1t ,·osì di•lli )J eclucativi. c·he vil·ne considernto. spes:,;o. irrevocabile. Non e-osi K.rishnamurli. d1e non lo riliene né utile, né ncC'es.s:1rio ccl esorta a liberarsene: 11 il nostro pensiero t; condizionalo dal passato ... L:1 memoria del pa~salo nssorhe continuamenle il prest-nle: rio ('he ,; memoria di piace– ri e dolori i• sempre in allo di accettare o ;;cariare. di forp.iarc in modo ltuO· vo le c·ntene dPI proprio condizionamento. Si appof!gia ai ric•orcli piacevoli, scarla •111elli spiacevoli. Ma il pcn~iero clc\"C trnscenclPre C'Oclcsto condizio– nanwnlo ... r> (6). Jn c1ucste parole t.' già implicita la critica del!'t>spcrienza e della memoria che ci legano al passalo, mentre é solo il presente che ha imporlamrn: 11 Pspcrienza t'.· ~ii, nella rete ciel tempo. (· già nel passalo, é divc·nuta un ricordo che viene in vita soltanto eomc risposla al pre~ente. l.n ,,it:1 é il presente, non l"i'.!operirnza >1 (7). Continua ad osservare acu– tamrnle il nostro autore che l'esperienz:1 impedis<·e lo 1< sperimentare)>. in qu;rnto lo ridUl'<' ad una contimrnzione clelrcspcrienza passata e gli impc• tlisee cli trovare il nuo,o. Intuizione c1ucstn orip;in:ile. che c·i invita a riflet– ter€'. p:iacché- piii tli una ,olla. il e:ammino della ,;cienza venne ril:trclato pro- 4) Olscoril dl Ojaj • Milano. 1954 • pag. 130. 5) Mcdltadonl 1111 vivere . M.ilano, \958 . pag, 111-112. 6) l..a via della vlla, cit. pag. 107. 7) Mcdlla'donl sul vh•ere, cit., pag. 27. 716
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