Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966

,, G 1 i i11divicl11iso110 la sola realtà della sroria: sollmuo es.Si so110 quelfi che : 1 !!11sa110, desiderano, agiscono e fan110 1a storia» (Introduzione a « La Storia del pensiero») . ., Le soci-:tà han110 esistc11za reale ~ol:m110 tramite « gli esseri umani che le co111po11go110 ... le sole realtà sono gli esseri 11111ani" (" 11compito di com– prendere la storia»). Accettare l'individuo come il creatore fondamentale della vita sociale e della sua storia, signific~ nello stesso tempo accettare la società stessa co– me un collegamento determinato degli individui reali « che pensano, che sen– tono, che vogliono»; al contrario, nell:l vita sociale ~i può vedere uno scopo rer le ambizioni di alcuni. Soltanto l'individualismo estn~mo considera la vita sociale come qualcosa d'isolato e d'autonomo 5,ulla quale scaglia i suoi strali avvelenati. L'anarchismo realista, appunto perchè con~idera che la vita sociale è il prodotto deila volontà creatrice degli individui, deve al contrario «giusti– fic::\rla». La concezione anarchica ritiene che la profonda liberazione può tro– vare un appoggio nella vita sociale. L'individuali~mo «illimitato» sfocia in una ,,cattiva libertà». Analizziamo qui di seguito le argom..:ntazioni in favore delta concezio– ne sociale. I Innanzitutto, ogni società, considerata come un certo modo di relazio– • ni tra gli esseri umani, è un fatto storicamente costante. L'uomo, in tutti i gradi del suo sviluppo storico, è un essere sociale (zoon politikon). Sin dall'inizio dell'esistenza, il fatto stes:,;o del nascere suppone necessaria– mente una specie di molteplice simbiosi di vicendevole aiuto. Non conosciamo uomini isolati, eccetto gli asceti ed i «robinsons», ma anche questi sono i prodotti della loro societn. Anche l'anacoreta più isolato, nella sua vita spi– rituale viene determinato dalla società che lo ha creato, e tutta la vita di Robinson Crm;oe poggia su ciò che sussiste di una civiltà benché egli ne sia stato tagliato fuori dal suo forz::tto isolamento. L'uomo astratto, l'uomo «naturale» non esiste; esiste soltanto l'uomo sociale, l'uomo storico. Bakunin, da parte sua, dedica a questo argomento alcune pagine appaS– sionatc, dalle quali stralciamo il brano che segue: "l'tw1110 dil'enta uomo e,I ottiene una coscienza ed 1111a rea{i:.z.azio11edella sua 1111umitànella società ed 1mica111enteallraverso l'a:.io11ecotlerriva nella soc,euì ... Al di fuori della società, 1'110,110 1es1erà eternamente una hestia sel– vaggia o 1111 sa1110, ciò che conviene a lui s/eHo. Un essere 111m1110 isolato non J)t/0 avere la coscie11:.adella sua libertà ... Posso se11tir111i libero, ,:-osso consi• derarmi libero 1111ica111cnte vcr effetto della µresenza de:.;liultri cd in relaz.i0'1e co11gli altri. La rivolta totale contro la società è, per 1'1101110 1 1a11toimpossi– bile q11a1110 lo è la sua rivolta co11tro la 11atura ... ». 70.5

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