Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966
ouindi come un mezzo di conservazione scciah! (p. 31). E' chiaro ciunque che la 1~orale religiosa è una morale di rassegnazion..: e di sacrificio, .::he può essere c.:lr:i :ii deboli, ai dcgenernti, agli schiavi; ma che si risolve in una <.liminuzione c!ella rauionc e della pcrso,ialità umana. Es-;a curva l'uomo v~rso la terra, lo fo m;mcipìo della divinità, fa\'orisce la conservazione dei sentimenti primitivi che si riannodano al ciclo. tramontato, dcllrt vita :inimale, trasforma l'essere pensante in montone passivo che agisce nella tema del Giudizio Universale. Vo– !endo fnr dipèndcrc il destino dell'uomo dal suo rnpporto con una forza scono– sc!utn govern.:lnlè e arbitnriamente creatrice, finisce per degradarlo, renderlo schiavo· e 1.1mbello incosciente di una potenza sc.onosciula e <li un padrone invi· sibile (p. 33). L'uomo religioso non ci appare, dunque, come «morale» appunlo perchè, invece di agirè secondo princìpi di co~cicm:a. non fa il «male» semplice_ meni{' per sfuggire all'inferno, e fa il «bene» per conquistarsi uno :•l.:tllo in pa– r.:1c!iso(p.33). La storia di molti santi - beatificati poi dalla Chiesa - ripugna. Non è che la profon(la .:tbcrrazion~ dello spirito umano in cerca c'ellc chimere ultraterrene: è un delirio che raggiunge gli spasimi dt:lla passione e finisce nella pazzia. Così molti di coloro che oggi troaano sugli altari delle chiese cattoliche furono degli ammalati, degli isterici « dcomani e domonomani ». Vi sono state certe epoche. in cui le comunità religiose soffrivano delle epidemie dello spirito. L'isterismo Ieee strage. Così, sotto la perver~ione religiosa, abbiamo le orsoline r!i Oxford che, prese da accessi d'isterismo collettivo, abbaiavano come cagne ... Se noi apriamo una storia delle religioni, non trnvi.amo ch'esse hanno agito palo_ \()g:icamente sul cervello umano. Se oggi il medioevo va ritirandosi r.elle ombre fosche dei conventi lo sì deve allo scetticismo trionfante e se Jc mai:;1.ttieepidemi– co-religiose dello spirito non si presentano più col terribile grado d'intensità come allre volte, lo si deve alla diminuizionc dd potere della Chiesa, che gravava in altri tempi sulla testa dei popoli quale cappa di piombo (p.37). La filosofia socialista è esscnzic1lmentc atea. Se non lo fosse, il socialismo ~arebbe assurdo. Secondo che si crede o no, la vita cambia aspetto. Per il credente, la vita dell'uo_ mo non è che un breve passaggio in quesL<l valle di lacrime, anticamera del St\lone celeste, passaggio che deve avere per i!:,copo la conquista di un'eternità di hcatitudini inesprimibili. Col poeta Arrigo Heinc. che consigliava di lasciare il paradiso agli angeli e ai passeri, noi affermiamo che la vita oltremondana ài gioie o di dolori alla quale dovrebbero e~scrc destinate le anime nostre, è una immaginazione religiosa, un:i. chimera nella qual~ possono credere scJtanto colo– ro che sono fatti stupidi dal !ungo, rituale csacizio di bigottismo, o sono esaltati d;:i!l'erotismo divino (p. 41). Siccome l'affermazione che i sapienti credono in dio, fa generalmente colpo, così teniamo a fare qi.alche distinzione fra i cosiddetti <- grandi uomini». Cominciamo dal sottrarre tutti coloro che, pur c·ssendo atei, credono che il popolo abbia bisogno dell'idea di dio, per sopportare con rasse– gnazione le sue miserie. Costoro sono generalmente dei reazionari e il loro dio è il Jio delb conservazione sociale. Esempio, Gaetano Negri - che ·.tteo - aveva, come sindaco di Milano, introdotta l'obbligatorietà dell'insegnamento religioso nelle scuole primarie ... (da •Mussolini, L'uomo e la dlvlnJtlh Collana Anteo, Ragusa, 1964) a cura di L. E. 702
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy