Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966
presentare le istituzioni e tratt:i.no gli 2ltri quali • criminali e traviati•, oppure, agli operai che ricorrono a loro per fame, per la maledetta fame, promettono solamente dopo aver visto la cl!chiar3ziono di abiura politic,,, da affiggere in piazza al pubblico e a Dio, non diversamente da come si comportavano, e con identico sadico successo, gli imperatori romani quando minaccimano di per– seguitare i cristiani traditores, per flagitia Invisi, odio~i per delitti infamanti, pesslmus quisquc, i peggiori. E questi erano i cristi:ini delle catacombe, quelli che sono sempre passati per paradigmi e archetipi dell'iperuranio cattolico. Oppure ancora, è gente educata al privilegio e a vedere negli altri una razza inferiore; anche giovani che io sento dh.prcJ.Zare la classe operaia sol perchè hanno di che mangi:i.re e i gc-nitori chi sfruttare, e ba<,t<.1 una piccola erbi eco· nomica o una guerra che paralizzi l'economia, poca o molta ragione, per lare di un reazionario il pili acceso iconoclasta e far cambi:i.rc opinioni politiche e fo:le in Dio e fede in tullì gli dei. E se la persona, che si fa vanto della sua spregiudicatezza, non l'ha risposto, ti rispondo io per lui: in primo luogo non è quel pregiudicato per il quale si fece una legge che ebbe tutta l'aria di un lic~tlo politico a ballottaggio in corso; in secondo luogo - e qua il luogo è tuo - non è un politicanle, un alleato della riserva, come quel trombone che divulga il giudizio di un prelato romano sul conto dei padri conciliari (.. 1rcmila fannulloni che con le loro croci d'oro sul petlo non credono nemmeno alla Trinità e alla Madonna») per ricattarti con la destra tesa e tirarti al centro destra. A sinistra e a dc-stra !l.Cmpre centro, con gli anarchici fai invece il buco nell'acqua, fai fetecchla. O11a11to ,liciamo 11011 .,-iguarda certo voi, 111acom•enite cli: ciò 11011 011ora la dignità della stampa, la quale trova la sua <liguirà nella vcrirà e nel ser- 1 •it.io prestato alta rcttit:uli11c dell'infor111a::.io11c e del giudizio. Per la dignità della stampa, guarda, e guardnli pur.! cl,, quel tizio che t'ha parlato poco fa: ti visita spesso assieme con "escovi, cardinali, capitani d'in– dustria e spie del Sant'Uffizio. E' vecchio, trascina i piedi, striscia sulle scale del palazzo apostolico, fa sob.mcnte sabmclccchi con tutta la lecca e la mecca che sa; un se1To crudele, un verme che si schiaccia per terra, senza volerlo, quando non si tiene la 1est::\ bassa. Tu mettilo alla porta, io lo faccio seguire innominato, i \'Crmi hanno soltanto il nome comune, come le foglie graveolenti che ingrossano le siepi: • Le ere !l.ie? Non ho nessun dubbio. Sono un sintomo cli religiobità; ma vanno energicamente comba1tute. La tolh;ran,:a deve porsi dei limiti. Mi spiego. Contrariamente a quello che comunemenle si crede, è la pratica che mantiene e diffonde la fede e non la fede che mantiene e dif· fondi! la pratica. Ne consegue che, oltre un certo limite, la così detta • perse. cuzione,. diventa un fatto logico. Non cli rado un'idea dominante ~ 1·iuscita a spegnere in sul nascere un'altra idea: e non di rado ui.'idea nuova, riuscita vittoriosa, distrugge fino alle ultime tracce la fede che era, un giorno, universa- 687
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