Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966

nicamente dispone di tullo il potere su!lr1 base del controllo delle forze ar– mate e degli organismi repressivi. In pratica, i due sellori peronisti continuano a reslarc r,cronisti, ciascu– no a suo modo, senza tralasciare di speculare con la loro influenza sulle sfere del governo. Esistono inoltre al. tri due settori sindacali, chiamati « In· dipcndentientes,., e « No alienados », che partecipano ugualmente al gioco di intrighi e manovre al livello diri– gciJziale - totalmente indifferente re· sta la massa associata - in vista del futuro controllo della Confederazione Genora\e del Lavoro. Sicchè il panora– ma sindacale argentino è divenuto più torbido di prima, facendosi inoltre strada la probabilità latente che, nel caso di mancato accordo tra la Cen– trale cd i propositi del governo, que· sto la dichiari decaduta, levandosi la maschera operaista per mostrare la su.1 vera natura totalitaria ed antipo– polare. Ed è possibile che ciò avvenga ~ breve scadenza. A parte il prevedibile insuccesso del– le manovre, demagogiche abbozzate in alto e realizzate ignobilmente, sono sorti alcuni problemi che implicano la possibilità di intensi conflitti operai. Tra questi c'è il progetto già e.labora- 10 di ristrutturazione ferroviaria la cui esecuzione significherà il licenziamen. to di migliaia di lavoratori con la con· seguente reazione dei sindacati interes– sati. Lo stesso avviene con la nuova regolamentazione del lavoro portuale che, in vista della pretesa soppressio– ne di alcuni abusi e privilegi, annulla sostanziali conquiste op~raic per quan– to riguarda i lavori nocivi e le ore in :::.oprannumcro. Nell'uno e nell'altro ca. so si è prodotta una situazione di pre· vcnzionc e di albrmc da parie dei la- 682 voratori; e, se il governo insisterà nel– l'esecuzione di questi progetti, gli urti saranno inevitabili. Se non li eseguirà, significherà capitolare, con discredito per l'autorità del governo « rivoluzio– nario », il quale costituisce a sua voL la uno dei suoi punti più sensibili, te· nendo conto delle manifestazioni di di– sappunto di alcuni fattori di potere, relative a ciò che chiamano la « lenti· tud del proceso revolucionario ». Jn breve, invece di trovare delle soluzio– ni e di t.:crcare degli sbocchi al proble_ ma ::,indacale, non si è fatto altro che compl!carlo, aumentando i conf!illi la– tenti, i suoi difetti e deformazioni di vecchi:\ data. INERZIA E RISTAGNO DELL'ECONOMIA Uno dei motivi invocati nel procla– ma rivoluzionario del 28 giugno. e che ebbe grande eco in certi strati della popolazione, è quello che si riferiva al ristagno economico, ed all'inflazione monetaria che sopportava la nazione, in conseguenza di detta immobilità che si dicev3 imposta dal governo prece· dente e che sacrificava gli strati piì.1 poveri, « facendo del salario una truf– fa e del risparmio un'illusione». E se è certo che questo tipo di cri. tica fa brecciR nell'animo della gente, in momenti di instabilità economica dovuta a molteplici fattori e che una propaganda più o meno abile e sem– plificatrice può attribuire esclusiva– mente ad un determinato governo, non è meno certo che coloro i quali avanzano critiche del genere quale pre· te.sto per impadronirsi del potere, con– traggono un compromesso che, in brc. ve volger di tempo, si tramuta in fat· tare negativo per la gestione del loro

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