Volontà - anno XIX- n.11 - novembre 1966

capoverso di questo capitolo dovrebbe esser~ oggeuo di un singolo studio. Ma non ho inteso fare uno studio economico, sociologico o politico delle dot– trine di Prouc\hon, ma solo illuminare, attraverso le sue soluzioni, alcuni pro– blemi del tempo. Se, malgrado la sintesi nect'ssaria che devo fare, la quale non può non essere frettolosa e sommaria, insisterò relativamente troppo su questi aspetti, è da un lato perchè essi rappresentano forse la parte più inte– ressante del pensiero di Proudhon, soprattutto quella che ha avuto un maggio– re seguito e una vasta applicazione concreta, dall'altro perchè tutto il pensie– ro di Proudhon parte da dati economici e sociologici, ed è questa la strullura sulla quale poggiano le sue concezioni filosofiche, politiche e artistiche. SOLUZIONE DEI MJ\Ll DEL TEMPO Una volta individuati i mali - e Proudhon. si renna in genere a quelli più intimamente sentiti come tali dal popolo cioè dalla maggioranza della gente - bisogna passare alle soluzioni. Ed anche per quanto riguarda le so– luzioni, Proudhon cerca di vederle con gli occhi del buon ser:so, con gli occhi del popolo, e si rifiuta di mettersi gli occhiali delle utopie. Tutte le utopie, per Proudhon. da quelle di Platone a quella comunista si basano su di un gio– co intellcltualc, non su di una fedele obbedienza alla realtà. Gli utopisti creano un modello di società come uno stampo, e su di esso vorrebbero pla– smare la realtà Invece basta osservare la reallà, osservarne le tendenze vitali e spontanee. L'azione veramente rivoluzionaria sarà quella che aiuta tale tendenza a svi– lupparsi e che tenta di eliminare quindi tutti gli ostacoli che si frappongono sul suo cammino. Ton si tratta di costruire il nuovo letto di un fiume, Pieno di belle dighe e razionali sbarramenti, dove l'acqua è di correre al mare, si tratta solo di sgomberare il cammino, di aiutarla ad andare dove è dirclta. E di correggere eventualmente la falsa strada che prende l'acqua, se un osta– colo le impedisce di seguire il suo cçirso. « Poicl,e è la tendenza della società che è catliva, il problema della Ri1•0- f11zio11e sarà di mutare tale tendenza, di raddrizzarla, come si raddrizza, con t'aiuto di wi sostegno, 11nalbero giovane; di farle prendere w1'altra direzio– ne, come si fa con 1111a vett11ra, dopo averla traila tlalla carreggiata sba– gliata. /11 tale raddrizzamento deve consistere 111/tal'imwva~Jone rivoluzionaria; 11011 può essere questione di mutare la società stessa, che dobbiamo conside– rare come un essere superiore, do/aro di vira propria, e che quindi esclude da parre nostra ogni idea di ricoslituzione arbitraria» (11). Proudhon si scaglia contro i vari sistemi per risolvere i mali della so– cietà. Per gli idrntori di tali sistemi la «società» non vive, «essa è sulla tavola di anatomia». I Sansimoniani, Fourier, Owcn, Cabet, Bebeuf, Morelly, Tomma. {li) Ibidem. 6,35

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