Volontà - anno XIX- n.10 - ottobre 1966

le figure di nudi maschili I.! femminili nd libri di storia dell'arte (16). Ma questi mezzi, questi espedienti, queste, diciamo oggi, cautele sono frop• po allusive e scoperte per non sortire l'effetto opposto a quello che Je suore si propongono di conseguire. Sicchè le ragazze, anzicchè scaricarsi e purificarsi di quei sentimenti o di quelle passioni che eventualmente urgono in fondo ai loro animi inquieti, finiscono per caricarsene e intorbidarsene. I puntini di felice memoria che comparivano spesso nelle edizioni purgate ed espurgate dei libri scolastici eccitavano le nostre fantasie di adolescenti più di quanto non le eccitassero poi gli ste5si versi, o br:tni, che ~~ranostati soppressi. 5) CAPITOLI MATRIMONIALI CON TAVOLA FRANCA Nè è d.:1 dire che le famiglie non assecondino volentieri, in questa deli– catissima materia che rigu:-irda l'educazione sessuale dei ragazzi, l'opera di repressione del clero, anzi qualche volta vanno molto più in là. L'assurdo com• portamento, anche se suscettibile di giustificazioni in sede affettiva, nasce da oscura ignoranza, spesso anche da cicca caparbietà ed atavico egoismo. l genitori si oppongono, più o meno opportunamente cd equilibratamente, al manifestarsi dei sentimenti d'amore dei figli quando questi sentimenti con• traslino con gli interessi economic<rsociali di essi figli e degli stessi geni– tori. Talvolta anche quando non vi contrastino per nulla. René AJlendy, un eminente studioso di questi problemi, os~erva infatti come • in tutte le forni· glie i genitori resistono più o meno al matrimonio dei figli, persino quando si nomincnlur pudcnda :i.lterius seims, 3ut modus copulanili. maxirnc si fiat cum aliorum <.ean– dalo, quod adcst ut plurimum. cum dicuniur cor.lm pueUis aut pueris, ,t'I si sint cum pcriculo malae delecta1ionis in se ipso•· C• E' pccc:uo mortale dire parole turpi, specialmente se :,.ono troppo lasch·e, come quando nomir.mo gli organi acnitali dell'altro sesso, o il modo di copulare. specialmente se awiene con scandalo di ::il1rc, il che an-icne specialmente qu::indo sono pronunziate in presen,::i di rag:u2i o r:agane, c1c. •). (16) Cfr. Pietrv Scavini. Op. cli., pp. J48-9: • Qui aspicit picturas obscoenas per se cl :.pe– culathc Joqucndo. non pcccat, si nulla sit delcclatio turpìs, nequc prQ;,i:imum c1usdcm periculum: quia rc,·era ortificiali:'.l minus movcnt, qu:un n:ituralia. ln pra.xi tamen pulnmus difficultcr a mortali po~sc c;,i:cusari vi..irn, qui partes inhoncstas mulicrh dcpictae morose ospicerct: dilficultcr cnim is1c lihcrnrc se poteri! a turpi dclcctationc. vcl ~altcm a proximo cjusdcm pcriculu: nisi a~piccrcl per tcmpus brc\•b~imum veJ in ;na11na loci dis1antia, vcl si aspectus rial l'JC lc\·itatc, }'Cl c,c curiosi1a1c, mu si pictur:ac infantes tanlum rcpracsentcn1 (S. Alph .. lii. 424). Quoad ,ero pcrtinct ad illos qui pingun1 ,•el e,cponunt publicc imagines obscocnas, sciliccl detcctis \crcndi, vcl !Cmli velo obduclis, is1i pecrnm gr."'i scandalo. cum pic1urac istae pracserti1n adolcsccn1es valde ad Jibidinem pro\'ocent. Quod ctiam ,·a\et de iis, qui cas domi rctinent omnium aspcctui C,;positas: cum sibi cl aliis pr:wam prncbcant <'CC<bionem: Omnia lascivia vltr-nlur Ila, ut procaci venustate imagloc.s nec pingantur nec omemur (Scss. 25). Moneantur parentes ut filios ac filias, 11cm cducalOres ut suos alumnos prohibcant ab hodiemis pinacothxi« et publicls c:ii:posi1ionibus, ubi tanla hcer.tia rcpcritur •. (In altre parole: • Chi guarda pittura v~ccna, sr.1s«ior-Mamcnte. non pecca ~e 11011 v1 è lurp.: dih::I!~. nè pericolo prossiffi<l di turpe □letto. Ma l'uomo che indugì:i a guardare le• parti inonest,: di una dunna dipinta pecca mortalmcntc .. A meno che non gurudi per un attilll•J wlu e a grandc <li~rn1111.I p11tori di nudo che espon~ono k loro opere p..-ccane mor– talmcnte; dul n10111cntoeh;: le loro pmure eccitano nlla lus:;urin /i:pecialrucntc i;li adol<'sccnti. La stcs,n cosn ·i llica. di color,) ..:hc cspon110110i nudi in casa. Gcnit0r: cd educatori vietino ai lor,"> figli di \i,itn.· pinacolechl' .: •no~trc, in lui i.i 1ro\·a <'sposta tauta 1icc111.n •) 587

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