Volontà - anno XIX- n.10 - ottobre 1966
cd educandati maschili e femminili, con scuole d'ogni ordine e grado. Nei primi, nei collegi maschili, l'infelice male di cui si erano macchiati Ser Brunetto e compagni (insomma sappi che lutli fur cherchi / e letterati grandi e di gran fa. ma / d'un medesimo peccato al mondo lerci), ha tro\lato sempre l'ambiente pil, propizio alla sua diffusione, senza sortire tr::i.sfigurazioni in clima di poetiche ales– sandrine o alessandrineggi:1nti, che rendano, se non altro, meno ripugnante la conoscenza del turpe vizio, e nei secondi il thìasos di Saffo si rinnova, fram– mentandosi, tra educanda ed educanda_. e spesso persino tra educande e suore; e anche qui scnzt, corone di fiori, in carenza di forti spiritualità poetiche, squal– lidamente; l'ambiente dei collegi, insomma, non è da meno di quelli malfamati delle carceri o delle navi mercantili del passato, quando ci si avventurava per lunghi mesi sulle acque degli oceani. 4) LE • FII\MME • Abbiamo condotto un'indagine, non certo completa, e tuttavia significativa, fra collegiali della provincia di Catania, e ne abbiamo a\luto confessioni con– turbanti. Come questa di S. L.: « Sono stata in collegio per tre anni; tre anni di torture morali; mi sono attaccata morbosamente a una mia compagna. Lo amore che non ho potuto riversare su un uomo rl10 riversato su di essa. Dap– prima non sono stata corrisposta; poi sì. Abbiamo anche peccato insieme ... ». Dal Diario di C. C.: « Ho baciata Giovanna su11e guance, poi Sulla bocca, a lungo». L'amaro ricordo di S. N.: « Ero sola; senza comprensione; la notte, io e Maria, di nascosto dalla suora, riuscivamo a coricarci nello stesso letto; ci facevamo tante confidenze cd entravamo in discorsi intimi. L'l nostra era più che una semplice amicizia; non riuscivamo a staccarci più». G. S. ha avuto in collegio delle esperienze cocenti: « Mi tro\larono fra i libri un diario con frasi d'amore. Avevo compiuto già i sedici anni, anch'io avevo la mia fiamma ... Mi fecero stare in ginocchio per due ore sui ccci; un supplizio barbaro, peggio di quelli del medioevo, che non auguro a nessuno di provare ... ». Le ragazze di collegio chiamano fiamme questi loro amori per la com– pagna, le fiamme incendiano di frasi traboccanti d'affetto le pagine bianche dei libri, dei quaderni, delle agende, con motti, con pensieri, con dediche, con vc1·sigozzaniani, cornzziniani. ora fievoli, ora dolciastri, letteratura da Baci Pe• rugina; le suore, infaticabilmente, cercano di spegnere le fiamme sul nascere, iscuotono l'arsura fresca, si ~ffannano :.td eliminare, a modo loro, tentazioni ed occasioni. Memo1·i di antiche prescrizioni (commetti peccato « si ti conzasti fachi oy vestisti vestimenti adornati per alcuna vanitati » o « si ti amasti et priast! di lui cc1)u ») ( 11), le monache vietano : 11lcragaz.zi ;:di spogliarsi l'una in presen• za dcll'a!trn, di sfiorarsi in carezze (12), proibiscono lunghe compiaciute soste da {11) crr. R~fOli', C<>slltu1.ionl, etc .• Op. cit (12) Sant'Alfonso nella :.ua far:1osa Morale (III. 420) commcnt2to dallo Scavini, Op. clt., jl .. H7: ,._·;-. mortali:, rcatu~ invcnitur m pl!cllis inviccm se tangcmcs in mamillis, ctiamsi ubcra nud~ 1an:;:.:n1 simul l·t ostcnt.:nt; agitur cnim ,::cncr:::cim d~ qu:;idam lc\ilatc ,·cl curiositatc absquc 585
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