Volontà - anno XIX- n.10 - ottobre 1966

Giusto! I giovani che oggi vanno in giro in abiti femminili - quanti? - rappresentano una deviazione dal costume e cblla morale comunemente accet– tati, e nessuno mette in dubbio che ci troviamo dinanzi a dei fenomeni di quasi pervertimento, ma se la lunga tradizione ha giustificato fin qui l'abito talare dei sacerdoti, non Si vede pcrchè ancora in certi ambienti ecclesiastici ci si debba opporre con tanta cieca ostinazione all'uso dell'abito borghese. Più pere– grino ci sembra poi il discorso circa i contatti naturali ed equilibrati nell'ambi– to delle famiglie numerose. Le famiglie numerose del Mezzogiorno, ed anche di certe isole demografiche del Nord, di certi quartieri delle stesse città a civiltà industriale, là dove proletariato e sottoproletariato hanno vissuto sino a ieri, e continuano in parte a vivere, miserie e stenti inenarrabili, difficilmente, per non dire mai, sono riuscite a realizzare contatti umani d'equilibrio, ideali, fra j due sessi. La promiscuità abbrutita dalla miseria ha giocato spesso dei brutti tiri alle varie moralità provvisorie e a quella assoluta. Qui le aberrazioni deri• vanti dal complesso di Edipo o, comunque, le manifestazioni erotiche abnormi, sono state, e sono più numerose di quanto qon ci possano dire le statistiche compilate sulla scorta dei soli atti giudiziari. D'altronde l'antico Confessionale accenna, sia pure indirettamente, a questo penoso stato di cose, quando chiede, (Tcrcium peccatum est luxuda), « sì carnalimenti canuxisti parenti et in chi gradu » e « si usasti cum bestii », e un secondo Confessionale: « Hailu factu curo garzuni? Fu to parenti? Hailu factu cum qualche animali? Hai usatu per modu chi li toi figli lu aiunu intisu? » ( 10). Ma come si poteva allora, e si può oggi, riuscire a eliminare certi inconvenieni.i, quando in una stessa stanza dor– mivano, e ancor.:i ciormono, genitori e figli, uomini e bestie La morale cattolica, quella, per intenderci, del Palaz.zini, mentre da una parte cerca di eliminare rapporti naturali e spontanei fra i due sessi, dall'altra finisce, senza accorgersene, per favorire fra giovani dello stesso sesso i rapporti pecca– minosi, quelli persino che vanno contro natura. I cattolici vogliono che sia da riprovare la coeducazione di giovani di diver• so sesso nelle scuole, la coeducazione presenta, a loro giudizio, pochi vantaggi, ma moltissimi svantaggi; e, ad ovviare ai presunti pericoli di essa, hanno istituito, nel corso degli ultimi secoli, una lunga e prosperosa serie di collegi pudlcltlam, non cogantu1· "· In altri termini: « Le donne palermitane, vergini, coniugate o vedove, non siano costrette a presentarsi in Tribunale, affinchè non di mescolino alle adunanze degli uomini, con– tr('I la pudlcl:ti;1 del S<'Sso•. E 61i stcss: princìpi rib:idiscc la XIV Consucludlne dclh1 stessa Città (10) Cfr. Regole, Costituzioni, etc., Op. cit. Sul triste 3rgomento vedi Pietro Scavini. Thoologla moralis unlvcrsa, Milano, 1894, p. 349: « Vidcant tamen coniugati. ne alii, gra\•i scandalo sint •· E si riferisce uu brano dello Stapf: • R:m.1m non est, ut homines omni spurcitia repleti corruptionis suac initium a propriis parcntibus rcpctant, quippc quorum pudcndae convcrsationis tcstcs fucrum. Omncm fidcm supcrat quac si circa hanc ma1eriam actatis adhuc 1cncrae sagaci– tatis; hinc summopcrc dolcndum est ubi panmtes prolcs suas sui jam quodammodo oompotcs vel in suo sccum cubili 1cnc111,vcl coram ipsis inhoncstc jocantur, etc. Hujusmodi impressiones tcncllo nnimo inhxac hacrcnt, Cl ~crius n:I citius in focdissima ulcera prorumpunt •· E cioè: ,. Nou è raro che- uomini e, nolti :ibbianJ dcrh·ato ,lai loro genitori l'inizio cblla loro corn.Picnc, in quanto testìmoni dei loro ~porcili t.li ~còrsi e dei l,)I'() giochi erotici. lmprcs~ioni di tal falla rimalljJ('no forse ncll'riuirr.o t.l..:iraraao e r,rima o dop◊ prorompono in turpissim<: dissoluiioni •· 584

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