Volontà - anno XIX- n.10 - ottobre 1966

11 male si ha quando la bibn:::-ia pende lroppo da un lato; \'equilibrio (\ il bene. ln campo sociale l'equ'.librio (' :a Gius izia LA GIUSTIZIA, LEGGE UNIVERSALE La Giustizia è dunque soggettiva e oggcli.iva, facoltll della coscienza e legge della natura. « Nell'ordine tiella coscienza, il più alro di tutri, è la GIUSTIZIA propriamente detta, regola dei nostri diritti e doveri; nell'ordine del• l'intelligenza, logica, matematica, ecc., iJ l'eguuglia11za o equnz.ione; nella sfera delf'immuginazione ideale; nella natura è !'equilibrio» (9), Possiamo dire ora ehe, caccialo dalla porta, l'Assolut0 ricnlr:1 dalla fine• stra; e addirittura vi entra col volto di ... Dio. "Che cos'è in effetli quesla Giustizia se 11011 l'essenza sovrana elle l'unumità ha adorato in ogni tempo sotl!J il nome di Dio; che la fi· losofia no11ha cessalo di cercare sotto nomi diversi, Idea di Platone I! Hegel, Assoluto di Fichte, Ragione Pura e Ragione Pratica di Kant, Diritto dell'11omo e del Cittadino della Rivoluzione?». Si potrebbe comunque dire che è.· proprio questo dovere uscire dalla porla e rientrare dalla finestra che conta; quando l'Assoluto si imp·me all'uo– mo come autorità esterna, viene il momento che l'uomo lo scaccia da sé; solo allora, nel suo intimo vuoto e silenzio, egli ne sente l'interna presenza e lo richiama a sé. I Cristiani fecero colncidire l'Assoluto con !'.-\more infinito. Ma poichè l'amore è- gratuito e non coercitivo, esso non trova quasi mai applicazione tra gli uomini. Ad esso Proudhon preferisce la Giustizia_ il C'ui fondamento è lo scambio, la reciprocità e non la gratuità. li rapporto lTa amore e Giu– slizia è fonclamenlale in Proudhon. per il quale prima deve venire la Giusti– zia, poi l'amore. L'uomo cio<-'per la sua situazione nella vita 11011 può vivere direttamente nell'amore. se prima 11011 atlraversa la Giustizia. C'è è vero l'antico mito del Paradiso come situazione di partenza, nella quale l'uomo viveva nell'amore. Ma egli dovette seguire necessariamente Satana e per· correre il faticoso cammino della Giustizia. Così Danle non polè salire diret– tamente al « di lei toso cal!e » nel suo viaggio. ma percorrere i tre regni. in parlieolare quello dell'Inferno, retlo da pesi e contrappesi. Proudhon dif– fida dell'amore, appunto perchè sa che nella condizione umana si arriva ad esso solo attraverso la Giustizia. ciof' il bilanciarsi di bene e male. L'amore è quell'elemento che in un dalo istante, opponendosi alla Giustizia, la fa scat– tare su un piano superiore; così dal Dio di Abramo si passa a quello <li Isacco. dal Vecchio Testamento al Nuovo. (9) Justìcc, R. I, pag. 217. 568

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