Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

alcune condizioni: come la libera scel– ta del parlner - allo scopo di evitare il massimo di repulsione cd avere il massimo di simpatia -, l'assenza di inibizione e di interferenze negative, il rapporto paritario ovvero libertario col partner. Per cui, quando un indi– viduo, nonostante la molteplicità delle occasioni sessuali, permane insoddi– sfatto - salvo eventuali circostanze patologiche - può vedere da sè che manca di qualcuna delle suddette con– dizioni essenziali. L'attività sessuale riporta l'uomo al– l'essenzialità della vita, la quale è ha– sata sulla complementarietà e non sulla gerarchia dei valori. Un indivi– duo sessualmente comunque insoddi– sfatto, ovvero ~scompensato•, attua un atteggiamento sociale in funzione di compenso o in analogia; per esem– pio, sarà remissivo o autoritario co– me nei rapporti sessuali o, per contra– sto, aggressivo o rinunciatario. Un in– dividuo non può sentirsi libero finchè qualcosa gl'impedisce di vivere con na– turalezza la sua sessualità e ogni a1tra possibile libertà non può « completar– lo ». Tultavia, l'equazione: soddisfazio– nf' Sl'SSualc ~ equilibrio sociale non tro– \'a necessariamente riscontro nella realtà. La soddisfazione sessuale è in– dispensabile, ma non è sufficiente. Ora, se per concezione. sessuali~tica de1la storia s'intende uno spiegare fa sto– ria in funzione dello svolg~r,i della sessualità dei singoli individni, penso che essa sarebbe attendibile solo se fosse possibile l'equazione detta. E' vero che l'insoddisfazione o le alienazioni sessuali comportano atteg– giamenti sociali rispettivamente anto– rilario e gregario, ovvero sadico e ma– sochista, ma è anche vero che il rap– porto dominio-soggezione è di origine 522 animale, pcrchl! lo « slancio esistenzia– le», agente inconsciamente, si manife– sta dapprima come spirito di concor• renza di forze. Perciò, la paura della propria debolezza vera o presunta spin– ge il soggetto ad «aggregarsi,. ad ele– menti forti: donde il gregarismo, che potremmo dire dinamico per distin– guerlo da quello nevrotico. Le defor– mazioni dell'attività sessuale, ovvero Je sue norme « nevrotiche » vengono ad inasprire il preesistente rapporto • ani– male » dominio-soggezione (che s'in– staura spontaneamente, anche larldove si bandisca ogni forma di organizzazi0- ne, per effetto psico-dinamico), ma la loro assenza non equivale ad assema di autoritarismo-gregarismo. In altre parole, l'allività sessuale non occupa tulio il flusso esistenziale. D'altro canto, le degenerazioni ne– vrotiche sono tendenzialmente irrever– sibili. Perciò, una libertà sessuale indi scriminata non riporta necessariamen– te l'equilibrio, al contrario, potrebbe maggiormente scompensarlo, peggio se essa si attua « improvvisamente i>. La esistenza frequente di tiranni sessual– mente liberi e satolli prova che la li– bertà sessuale non è moralmente e so– cialmente autocorrettiva per se stessa, ma non escl>.Jde che la libertà dell'uo– mo cominci dall'attività sessuale spon– tanea., proprio perchè, paradossalmen– te, l'uomo è un anello della specie pri– ma di essere un individuo autonomo! Per questo, ritengo la repressione sessuale la maggiore carica di asocla– Utà, deleteria tanto nel fanatismo gre– gario quanto nell'aggressività autorita– ria. Ma la soluzione - salvo a scon– fessare la parte più attendibile del freu– dismo. originale o riveduto e cor– retto - può esserci data solo da un'e– ducazione alla libertà sessuale, la quale

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