Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

Tolstoi slampò queslo brano nel suo giornale scolastico mensile e vide in C!>SO la prova che la creazione e il go– dimento estetico sono un bisogno ine– rcnlc a tutti gli esseri umani. li fatto di scrivere, secondo lui, era un'atli– vità naturale e indispensabile; lo stu– dio della grammatica non doveva es– sere separato come una conoscenza di– stinia. L'esempio degli autori valeva meglio del precetto. LA RICERCA PEDAGOGICA E' dunrnte il suo secondo anno di lavoro alla scuola di Iàsnaia Poliana che Tolstoi sente spesso il bisogno a– cuto di allargare le sue conoscenze teoriche e pratiche di educatore. Obbedendo al suo carattere, egli la– sci::\ cadere ogni altra preoccupazione per raggiungere i suoi fini; egli affida la scuola che ha fondato a uno dei suoi aiutanti e intraprende un giro per l'Europa. il secondo e l'ultimo della sua vita. Egli percorre prima la Germania, visitando istituti scolastici rinomati a Berlino, Kissingen e Leipzig, ciò che gli fa scrivere: « Ho visitalo le scuole. E' orribile! La preghiera per il re. Le bastonate! Tutto a memoria! Ragazz.l storpiati, atterriti!». Vi incontra anche il sociologo Julius Froebcl che gli e– spone i metodi dei giardini d'infan– zia, inventati da suo zio Friedrich ( 1782-1852). Egli passa in seguito in Svizzera, poi va verso il Mezzogiorno (suo fratello Nicola muore in quello anno a Hyerrcs). Visita in particolare le scuole popolari di Marsiglia, poi va a Parigi. Nei primi mesi del 1861, ec– colo a Londra nel Musco di Kcnsing– ton e visita un gran numero di collegi con l'aiuto di Mattew Arnold, 494 il poeta che esercitava allora le fun– zioni di ispettore scolastico. Di là egli va a Bruxelles per discu– tere a lungo con Proudhon che con– duce vita di proscritto. Durante il ri– torno si ferma di nuovo in Germania, a Weimar sopratlulto, dove Mina Sche– lorn dirige gli asili d'infanzia e l'aiuta a completare le sue conoscenze su Froebel; in seguito va a Gotha e, in ultimo, a Berlino ove incontra il figlio di Diesterweg « ragazzo freddo » - di- 1·à Tolstoi - ma che dirigeva il se– minario di Berlino, dove aveva svi– luppato il metodo pestalozziano della Anschaungsunterricht (6). Certamente queste visite, questi con– tatti diretti, le opere numerose che a– veva Jetto nel corso del suo viaggio ebbero influenza su lui, ma questa influenza non (u passiva; Tolstoi era troppo portato alla critica, alla con– I raddizionc per accettare passivamen– te le idee degli altri, per dire sempli– cemente « amen » a qualunque cosa! Egli rimproverò in particolare ai suoi predecessori il loro pedantismo, per– chè b nuova fede completamente cie– ca quanto l'antica non faceva che crea– re un dogmatismo nuovo, non meno pericoloso dell'antico, e ciò gli fece scrivere nei suoi articoli pedagogici: « Sorgono migliaia di teorie, le più di– verse, le pii1 strane, basate su niente, (6) La « lezione d'in1ui1ione •. di cui Pc– staloai fu I'irnzimorc. Con domande e risposte preparate, il lanciullo apprende a distinguere e a classificare gli oggetti a lui familiari, e ad adopenire all'occasione i conceni di rappor10, dai più concreti (alto e basso, contenente e contenuto) fino ai più astratti (possibilità, esi– stenza). Dicstcnveg (1790-1866} col suo zelo di ciisccp,olo fece celebrare, venti anni dopo la mor·1e del Maestro Pcstaloni, il suo annh·er– sario in 59 città della Sviz1.cra e della Ger– mania

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