Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

La critica che Proudhon muove quindi aUa Chiesa cattolica non è simile a quella ad esempio dei \\1ldesi, degli Albigesi e dei Calari, e di alcuni socialisti, che le rim– proveravano di essersi allontanata dal \'angelo. La critica di Proudhon è ,olla contro il principio stesso della trascendenza. Coerente con questo pensiero è il suo atteggiamento n-rso la questione, allora tanto dibattuta, del rapporto Ira sfera temporale e sfera spiritual<'. Per lui la pretesa della Chiesa alla sfora temporale è del tutto kgittima, dal momento che essa ritcne,a di essere nel vero e si senti, a quindi in dovere di rcndl're la realtà umana conforme all'ordine spirituale. /\\'C\"a quindi in antipatia il La1mm:nais, uno di quelli che, a suo dire, si ferm:\\ ano a metà strada e non avevano il coraggio di proseguire oltre nelle loro critiche alla Chiesa (come oggi a, rchbe a, uto in antipatia Tailharcl dc Chardin e il gruppo di •Esprit•). Hifo11na1e la rcligicne significava infatti per Prou<lho1i clistrug– gerla. Considera invee(' suoi degni ,wversari i teologi più ortodossi e più intr:ulsigenti, come il Bergier. Se per Proudhon Dio significa sopratutto Dio cattolico, tutta, ia eg'.i si ribella a questa medesima idea di Dio, sotto qualsiasi tr:\\·estimento essa si manifesti. E in particolare egli wdc una concezione fondnmentalmente teologica e assolutista in qua– lunque sistema ponga un principio fuori dell'uomo, al qu,1le questi debba fare rife– rimento (sistema della trascendenza), mentre iuvece, per Proudhon, il principio-guida va posto nell'uomo stesso (sistema delrimmnnenza). « Cli uni co11siderando elle 1'1101110 110,i ha valore che attr,iverso la società, che f11ori della società l'itorna allo stato di bruto, tendono con t11tte le 1cm fnr::.e, ùz nome di t11l1i gli i111eressi vrivati e sociali, ad assorbire l'individuo nella collellivi1à ... Q11estc è i11 poche v,irole il sistema comw1ista, 1,reeo11izz_a1Q da Li– cw go, Platone, i fondatori di ordini religiosi e la maggior parte dei ~ocialisti co11te111pora11ei.Questo sistema che potremmo definire la DECADENZA DELLA PERSONA IN NOME DELLA SOCIETA' si ritro– va, leggerme11te modificr1ro, nel dispotismo orumtalc, nella a11tocrazia dei Cernri e 11el/'açsol11tis1110 di dirifto divi110. E' il fondame11to cli tutte lt! religicni. La sua teoria si riduce a questa proposizicne C0/1· trtuldi1toria: Assei-virc l'individuo per render..: la massa libera. Eviden– rememe la difficoltà 11011 è stata risolta, si è sofo tagliata la testa ti/ toro. Sinmo i11 piena tirannide, 1111a tira1111idè111istica e anonima_ Non si /ratta di As.sociazione. Sicchè il ris11ltaro è stato quello elle si pote– va prevedere; 1111a volta privata la persona mmma delle sue prerogati– ve, la società ha visto 111a11care il suo pri11cipio vitale; 11011 c'è esempio di co1111111irà elle /ondata s111/'en111sias1110, 11011sia finita nell'imbecil– lirà,. (10) Il discorso tutta,·ia non mi sembra tutto chiuso dagli argomenti di Proudhon. Esso ha grande ,alore per il tipo di c..'Omunit:1 basalo sulla e persona umana pri,·ata deUe (IO) Ju~ticc, I, R., p. 299. 487

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