Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

e sollomelterf' i miei desidNi Il modo ('On cui , errì1 qua!ifì('ata la mia , olont:, è per me assolutmnl'nlr lo stesso - afTenna Stirner: sono io umano e librrnlt•, umanista o il con• trario? Per mc non c'è che un C"ritcrio: l'iò che ser,e i miei scopi Come chiamerete ciò. 1x-r llll' fo lo stesso. lo non foccio nulla J*r r • 1mmnit;1• e ciè) che frlL'do lo fa(.'ciO p('r • 11w.stcsso •· Dopo queste affcrma::,ioni. che cosa sono, per I'• l'nico . il diritto. lo Stato? Di fronte al potere dcli'• io• non sono altro che un 111irag~io. ~on e,;istc un diritto che si pon~.i al di fuori <' al di sopra di mc: il mio diritto consiste nl'I mio pokrc: «/-lo diri110 a 1111to,a comlizione tli J)O~\edere fil for:.o di farlo. I-lo il diri110 d, abhallere Zeus, Gèova, Dio, oc . .\<' le mie forze me lo pe1111e110110 ... fu .\OIIO. come Dio, la neg,1;-,.io11edegli alln, ;ierchè io smw 1111icame111e a m.t, io sono "unico"•· L\•nonne for.w esteriore delle affe,mazioni stirneriane dimostra co11tcmpcraneamcnte l:t loro im1>0tenza interiore. In nome di cli(' {'Os.'l Stirner pmw la sua illimitata negazione? Qunlc rn~ione. quale spinta ,ital(' puèl lrO\arsi nellTnico? Alcum' ~iustiflcazioni - come l'istinto sociale, gli elem<'nti <lnnocmtici, ck. che s'insinuano con11mqt1<'nelle • unioni degli ('~Oisti • consi{lcrate da Stimer - rest,111Ont~he ed imprecise. incapaci di dare un con• lenuto rcale, sia pur minimo, al suo indi\idualismo a.;;soluto.• l.'l'uico. t· t.:na formula senza contenuto, è ]'('terna set!' di libertà di q1wfcl1c cos(I e non gii1 di libertit per <1110/cfie l'OS(I. 1-;· uua nt'gazionc scrwa scopo ('hc b.1sta a si.·stes~a. una nP'1)17ionc non solt:mlo del moudo quale esso è (potrebbe essere un atto d"ispirazionc creatrice). ma soprattutto di ~ni <' qualsiasi •valore• considerati • fr(•ni. <" • c;tlrne •; è, in defìnilha. la negazione di sè. dd suo stesso • io•• ;ti.meno sino a quando pub p.1rlarsi cli un contenuto reale dcli'• io•· e non ~ià di un • io , isto C.'Ollll'una lìnzicnf' i1stratln. romc q1ialcosa chf' abbia quale unica H>eazione quc-lla di distruggere. di dissohere e di ulilizzare i1 mon– do. L"utilizzazione senza scopo e senza ragione del mondo. dei!;li uomini. della ,ita: C(UC'Sla è la ,itn dcli'• io. che sboc-cia. ~la. bencht' Stirner cerchi di affennarc - e,i– dcnlt'rn('ntc non per gli altri. ma per {.'Oll\inccrc se stesso - ('hc, co11trnriunlC'ntc al:o spirito religioso, egli non pone il suo • io. p,1rh'ndo da una H~rit:'i prf'\tahilita. ma dalla • ve– rilà di se stesso•· tutl:nia (' molto poco cominct:"ntr-. Per ogni coscir1wa imi:ma \'ivenlC', è couw a11darc a finire in un dcS('rto atroce, al fondo cli una tomb11, per un ~ioco di c,aneS<:C'nti fantasmi. E quando Stinwr parla tk·l suo piacere per la ,itn, egli non tro,a per dnfìnir:o che l'accento dc-lln su't intima tragedia, il s:ucasmo d1e si naseonde dittro I' • ic/1 l,an{!e niclit mefar 11my LelX'11, .r«mdeNI tert!1r1e l'-f • ( • lo non respingo la , ita, ma la sprtco •}. Questa fonuula sarf'bbc, alida per de~\i dei o per gli ultimi d< ~li uomini. ma per colui che cammina , erso la libert'1, non ha aie-un ,alorc. Questa • lilx-1 t'i st:nza SL"Opo • di Stir– ner - come filosofia e come attC'~~iamC'nlo - è nient'altro che 1111,1 trn~ica dichiarazione dl'i nid1i:bmo. I marxisti spicg;ano 1xx.-ol'Snlt:1mentc la posizione slinwriana qu:mdo la car.1l\crizzano falsamente come 1111a• scoria della borghe..,in In Slirner \i sono dee;li clcmcuti completamente estranei alla • civilt:1 capitalista•, mC'ntre alcuni clementi di 11t•,e:1zio1w puramente anarchici sono evidentemente incomprensibili dni Plechanov o dai llC'rnslein. 474

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