Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966
questa sede, enumerali tulli. Mi limiterò a quelli che mi sembrano i più importanti. Innanzitutto, l'anarchismo, dopo Proudhon, diventa il difensore dell'associazione operaia, che viene chiamata ai nostri giorni auto– gestione. I libertari non vogliono la gestione economica del capitalismo privato. Essi rifiutano egualmente la gestione di Stato, poichè la ri– voluzione proletaria sarebbe, dal loro punto di vista, svuotata di tutto il contenuto se i lavoratori cadessero sotto il dominio di nuovi tiranni: i burocra.ri . L'autogestione è la democrazia operaia nella fabbrica. li la\·O– ratore si sdoppia: egli è contemporaneamente produttore limitato nella sua specialità e coamministratore dell'impresa. Egli cessa cosl di essere alienato. Cessa di essere anche un salariato. Riceve la sua quota-parte dei benefici dcll'i111presa. Ma ciò che si ha cli mira non è l'instaurazione di una specie di padronato collettivo, impregnato d'una ment3lità egoista. Tutte le imprese autoamministrate sono solidali, interdipendenti. Il loro solo obbiettivo deve essere J'interesse generale. Esse debbono conformarsi ad un piano d'insieme. Questa pianificazione non è burocratica, come nel comunismo di Stato, ma animata dal basso in allo, e regolata in comune dai delegati delle diverse unità di produzione. Un altro elemento costruttivo dell'anarchismo è il federalismo. L'idea di federazione non è nata nel cervello di un teorico. Essa era germogliata, spontaneamente, nel corso della Rivoluzione fran– cese. Nel vuoto creato dalla rovina dell'antico Stato assolutista, le municipalità tentarono, federandosi, di ricostituire alla base l'unità nazionale. La festa della Federazione del 14 luglio 1790 fu quella del– l'unità volontaria, una unità estremamente più solida di quella im– posta dal beneplacito del principe. Il federalismo anarchico è l'unità, senza la violenza, cioè una con– venzione liberamcnt·e accettata costantemente revocabile, fra i di– versi gruppi di base, tanto sul Piano economico quanto su quello am– ministrativo. Questa federazione piramidale che si alJaccia localmen– te, rep:ionalmente, nazionalmente, cd anche internazionalmente, as– socia fra loro nello stesso tempo le imprese autogestite ed i comuni autonomi. A questo punto vorrei ricordare che le idee di Lenin sul1a que– stione nazionale, cioè sulla Iibc,:a determinazione e sul diritto di se– parazione, sono improntate aJl'anarchismo. Ugualmente, la repubbli– ca dei soviet è stata, in origine, una repubblica federativa. Essa oggi non lo è che sulla carta. Un terzo elemento che l'anarchismo ha, più tardi, aggiunto ai due primi e che completa l'edificio, è il si11dacalis1110rivoluzionario. 465
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