Volontà - anno XIX- n.7 - luglio 1966

lo della min fantasia. «Infatti gli antropo. loghi dcscrirnno l'nttcgiamento di quel!e popolaLioni verso l'omosessualità, come un attegiamento più di stupore o di bona– ria indulgenza che non di esacrazione ... Voglio riportart.! perciò quanto scrive Malinowskv n proposito dei Trobriandc– si, per mostrare quanto sia tendenziosa la bonaria indulgenza vista da De Marchi. Scrive i\falinowsky a proposito di rappor– ti 'omosessuali': "Ci fu qu.ilche caso in cui malfattori, colti in /11/10, \•e1111ero,ig110111i11iosa111e11te ha11diti dal cospe/lo di Dio e respinti nei loro vill.iggi. dove uno di essi cercò di continuan·, 111a dcveffe smetterla sotto la pressione degli i11dige11i, che si manifestù cm, beffe e dcrisio11c ». Lo ste~so ci dic.:: W. Elvin dei Muria, quando scn,·e che a un Muda « gli sem– brerebbe orribile il cono deviato della sessualità e11ropea" (dal contesto del di– scorso si capisce che ,;,i allude ali' e omo– sessualità,. - e non si fo rlistinzione CO· mc al solito tr~ "omosessualità" perver sa dovuta a senso di colpa e oromossessua– lità » naturalistica buona). E' poi qu:-tnfr-. mai fuori di luogo che Dc hfarchi mi ven– ga :;i. dire che h::i.visto il documentario su Tahiti dove l'oromosessualith è tollerata - egli deve pure dimostrare che l'im•crsionc sia scomparsa o quasi - comunque di questo popolo non abbiamo - a quanto ne sappia - opere antropologiche esau– rienti. Dc Marchi mi obietta :;mcora che queste società prìmiti\'e sorio matrilinenri e che "In donn3 non è minimamer.tc disprezza– ta e degradata•: quindi verrebbe scosse la mia tesi che l'odio verso l'inversione i; accompagnato all'odio e deg1adazione della donna. Ho sclitto un articolo su U– manilà Nol·a con riguai·do ai Samoani, do. ve ho dimostrato quanto si.ino rosee e tendenziose le intt:rpn:tazioni di Dc M:1r- chi verso queste perfettissime società pri– mitive. Leggendo allcntamentc l'opera principale della Mead, facevo notare come nella cultura samoana, pur in uno stato di relativa permissività sessuale, le maga– gne della nostra morale sessuale non e– rano scomparse: « la verginità rende de– cisamente più attraente una rngazza », « la fanciulla e la donna ricambiano la scarsa considerazione sccialc in CLli sono tenute, con una corrispondente noncuranza», «an– tagonismo sessuale tra i preadolescenti», • sia in teoria eh..: nei fatti gli uomir.i prendono un interesse pili attivo che non le ragazze nei particolari scabrosi ..: così scrh•c la Mcad e Dc Marchi invece ·viene a dirci che la donna non è mi11i111a111e11ti; degradata. Altre imperfezioni e magagne ho dimo– strato pure nella mia tesi universitari.: sui Trobriandesi, che Dc Marchi a suo lèmpo lesse e trnvò "simpatica e origina– le», e ora invece trova "frettoloso e irri– flessivo,. il mio entusiasmo iniziale, per– chè non mi muovo pili totalmerite nel sua campicello, in tantél rabbia che gli fanno i giovani eretici, che hanno la passione di colmare umar.amentc le facune degli anziani, e contir.uano lo studio dei pro– blemi insoluti della sessualità. Questo sul piano antropologico. Anche sul piano sociologico abbiamo le prove di una im•crsionc parziale dell'uomo cac– ciata nell'incoscio, come si nota dall'at– teggiamento ossessivo dei nostri uomini tipici. E' falsa l'idea che ci sia una in– ve,sione cosciente diffusa nella presente società come vorrebbe farci credere Dc Marchi. Lo stesso Kinscv, che fu uno dei primi che cercò di mostrare questa pre– sunta diffusione, si muoveva in un con– celio ambiguo di «omosessualità». Jnfat_ ti dal suo studio statistico non appare affatto chiaro se questa • omosessualità a, che egli trovava così diffusa nella nostra 437

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