Volontà - anno XIX- n.7 - luglio 1966

Miguel P.::tit, tratta dello « Sviluppo normale del fanciullo e dell'adolescente», prospc!tando una società umana « emancipata dalla tirannide capitalista». An– cora per i bambini diede alle stampe la traduzione del racconto di Jean Grave: Las aventuras dc Nono. Altre opere di caratLere scientifico editò per l'inse– gnamento superiore, altre che aveva annunziate e non potè pubblicare per il suo .1rrcs10, furono pubblicate in lingua francese dalla Casa Editrice Fratelli Schleischer di Parigi. PRESUPPOSTI PEDAGOGICI Il Ferrer parte dalla considerazione che i governi più evoluti vogliono _il popolo istruito. Ma ciò se apparentemente potrebbe sembrare un progresso cd un vantaggio per i popoli stessi, in realtà il vantaggio è sempre dei gruppi di potere. I governi vogliono il popolo istruito non perchè la società si evolva, ma perchè lo sviluppo tecnologico impone l'esigenza di mano d'opera specla. lizzata, ciò che, in definitiva, farà prosperare le imprese cd incrementare i capitali degli imprenditori. Ecco perchè la diffusione della istruzione è uno ~frum:!nto, in tale caso, della classe dominante. La scienza psicologica e fisio– logica si evolve e si arrivano a prospettare riforme scolastiche, ma i riforma– tori si preoccupano della verità scientifica, sfuggendo « ogni preoccupazione estranea all'oggetto dei loro studi ». Ma i solì sforzi della scienza, secondo Il Fcrrer, per migliorare le condizioni dei popoli, non bastano. La scuola in mano della c!:-isse dominante non può non Jirigere le facoltà del fanciullo nel s~nso da essa voluto. « Si. ha un'idea sola molto precisa ed una volontà: fare che i fanciulli siano abituati ad obbedire, a credere, a pensare secondo t dogmi SOi ciali che ci reggono ... ». Fcrrer auspica un'educazione « tutta di spontaneità», ,;;cnza coazione in modo da formare « uomini capaci di evolvere senza posa, capaci di distruggere, di rinnovare di continuo, gli ambienti e dJ rinnovare se stessi, uomini di cui la pili gran forza consista nclfindipendenza intellettuale, che non siano troppo attaccati a nu11a, sempre pronti ad accettare il meg).io, fe?lci del trionfo delle idee nuove, aspiranti a vivere vite molteplici in una sol<\ vita.». L'ambiente auspicato da Ferrer è quello naturale dove non ven– gano imposte « idee preconcette e credenze che depravano e annichilano la volontà», un ambiente dove il fanciullo « sarà a contatto con tutto ciò che ama, ed in cui le impressioni della vita, sostituiranno le fastidiose lezioni dJ parole». Chi non vede in questi µensieri la problematica della migliore pedagogia dcl- 1'800 fino alla Scuola Attiva? E' evidente che il Fcrrer combattè l'insegnamento catechistico della scuola confessionale ed instaurò un metodo didattico che si richiamava alla intuizione ed alla esperienza del fanciullo. Un insegnamento razionalista che però non si fermava alla fredda «ragione», ad un sapere intellettualistico, ma andava oltre fin0 a raggiungere, con l'educazione pacifista ed antimilitarista, con l'amore per il vero e per la libertà, il cuore del discente. Istruzione ed educazione si fondono nel sistema pedagogico del Ferrer. Altraverso l'istruzione si fugano 4.12

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