Volontà - anno XIX- n.6 - giugno 1966

teoriz.z.ata o vagheggiata. Ponevo quindi alcuni interrogativi, basati su casi concre· ti, a fine d'invitare un confronto neces– sario, se pur penoso, del concetto lii li· be.rtà, spesso semvlice e vago, colla real– tà vissuta, spesso astice: e coniplrcatd. Acce1mavo infine a una tesi di Muggeridge, per cui il sesso sarebbe il nuovo oppio del popolo, e dicevo • abbasso il sesso•, • non pcrchè sia riprovevole o dcgradan· le, ma perchè, preso da i>olo e staccato da qu:mto gli si integra nella persona u– mana, esso è una diminuzione e una de· gradazione•· Di tutto questo, cioè deflo spiri10 e della sostanza del mio articolo, 11ella • messa a punto• di Luigi De Marchi, ap. parsa 11el nwur,ro 2 di Volo11t~ di questo wmo, ne111111c.11ro ,ma parola, nonostante che il De Marchi vi dica che l'arlicolo mc. rifa d'esser co11tes1a10 in dettaglio. Solo che l'articolo non lo chiama articolo, ma • una tirata molto irrnzionalc •, il cui me– ri/o sarebbe di • presentare alcuni frain– tendimenti delle teorie sessualistichc tipi– che della mC"ntalit!i. sessuofobica oggi do– minante•: (/IICSIO a disf)elto del fatto che nell'articolo mio le teorie sessualistiche non siano affatto discussi. l.,a descrizio11e della licenza sessuale i,t .1merica, fatta dal Muggeridge e da me citata, sarebbe quindi, secondo il De Mar. chi basata su 1111 allarmìsmo isrerico e purita110 e dettata da ww spirito crocia· ta di vittoriana memoria. Evide11te111ente il De Marciti non sa che tipo di persona sia il Muggeridge o si sarebbe accorto del ridicolo di u11a tale affermazione. Ben fJOC0sa pure del • New Statcsman • quan– do dice che esso • ha una tradil,ione mol– to rigida di scssr,ofobia •· Si traila infatti di un settinumale che, ta11to ,,er dirne una, va regoltinnentc sfllmpando da anni amumci di provaganda per la difesa delle minoranze omosessuali. Cominuando, it De Marchi cita di me le seg11en1iparole: • La libertà è possibi– le, senza eccessive complicazioni, solo se si tratta di adulti responsabili•: e si fer– ma r,, mentre 11el mio articolo la frase continua: • responsabili e intellia:cnli, ri– spe11osi della soggcuivit:'. altrui e non troppo presuntuosi della propria"· Si ferma lì percl1è cosÌ gli è pili facile at· 1rib11irmi l'opi11io11e • che la responsabilità si forma solo nella costrizione•. opinione da me 11011 mai esvressa e ,1emme110pen. sMa. Anzi. nel medesimo articolo, che De Marchi deve v11re (IVer letto, esvrinto pro· prio il contrario, e dico testualmente che • una società non si tiene insieme e non ha doni da offrire solo grazie alla forza e ~Ila costrizione, al potere intimidatorio e Pllllitivo dello Stato•· L'esempio da me portato della ragazza s/uprata e contenta da w, ti:.io qu<dw1· que dà al De Mcrchi roccasione di far dello _çpir1to (• forse che un uomo, per far l'amore con le nostre figEole, dev'essere di sri.ngue blu?»), e si compiace di chia– mare • ragionamento squinternalo• una mia domanda re.lorica, come se fosse ca– so nuovo ed inaudito quello d, ,ma ragaz.. za posseduta con la violcnz« e poi, li fatto compiuto e irrimediabile, disvosta ad ac– ce/lare e magari "d amare clii l'Ila vio.– lenwltl, e come se la mia domanda si ri· ferisse all'essere la ragaz!..ll sÌ o no con. tema e non piuttosto al supporla 1ate da f)t1rlc di chi iu 1m caso simile \'Orrebbe avplicare la legge menga !tl/ine, accennando a una suvvosla mia • ingenua pretesa di screditare gli argo· menti dei sessualisti •, dice il De Marchi elle il fatto che • alcuni o molli fautori della libertà sessuale sono diventati tali in conseguenza d'una esperienza partico– larmente penosa della repressione e delle 379

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