Volontà - anno XIX- n.6 - giugno 1966

Dopo il '62 co111tmq1iei nostri gruppi ltanno preparato, distribuito e affisso de– cine di altri manifesti ili decine di migliaia di copie. Un'atlività, ce lo consenta il sig. A, che ci dà il diritto di considerarci vivi. Un altro puuto. Se il sig. A. ha tan– ta considerazione ver il gruf)po dei pacifisti di via dei GagRioli, ci stupi– sce ,wn poco che egli 110n abbia neppure avuto sentore di tutta l'attività svolta dai uostri gruppi sulla questione dell'anlimili. taris1110 in occasiori,: degli ultimi casi di obbiezione di coscienza di cui, se 11011 il più clamoroso, certamente il più serio e conseguente è stato quello del compagno Ivo Della Savia (militante della Gioventù Libertaria di Milano). Altre precisazioni potremmo fare, ma non ci pare neppure serio perdere dell'al– tro tempo per rispondere alle a/fermazio. ni di quello che (Jppare essere un ex com– pagno che da tempo deve aver abbando– nato ogni attività e pur tuttavia crede di aver diritto di tranciare giudizi e fare del gratuito disfattismo. « Io continuo a definirmi anarchico sol– tanto per far dispetto agli altri,. dice il sig. A, noi gli consigliamo d'ora in poi di accertarsi, prima di defì11irsianarchico, che 11011 ci sia qualcww di noi presente ... p. La Gioventù Libertaria di Mila– no presso Circolo "Sacco e Van– zetti" _ Viale Murillo, n. l • Milano. LUIGI PIANOSI chiesta sull'anarchismo (ma è attuale, re. trospelliva o storica?) fosse stata condot– ta da un onesto studioso avversario (anche se cieco seguace di w1 qualsiasi partito politico) piwtosto che da w1 insoddisfat– to dell'azione anarchica, poichè già ade. rente all'anarchismo che aveva spo11ta11ea- 111enteaccettato ed abbandonato. Francamente, non so dove si prefigga di voler arrivare il nostro articolista col suo saltar di palo in frasca su 1111 argo– mento che lo stesso estensore riconosce - a priori - di non poter affrontare per– cl1è non lo conosce: perchè ., ... nel movì• mento non c'è più dentro». Certi vetusti sfoghi paranoici contro l'a– mante che 11011 sì è saptlla appreu.are, so110deprimei/ti quando esprimono il sen. timento malato di pseudo-intellettuali, che chiedono l'ospitalità ad una rivista anar– chica solo ver sputare nel piallo dove, fino ad ieri, hamio saziato il proprio ap– petito mentale. Comunque, poco deve aver dato di positivo all'affermazione ideale che lo faceva « star dentro il movimento». Percliè l'anarchismo ci ripaga in soddi– sfazio11i nel rapporto diretto di quel che sappiamo e vogliamo sacrificargli. Che cosa si possa dire a gente di tal falla, è solo quello che - senza stancar– ci - diciamo ad ogni stinco di riforma– tore che pretenda di i/luminare la massa con delle idee spente, la strada delle con– quiste sociali a s11011 di voti, di petizioni e di legali rapprese11ta11ti, i quali vagano protetti da un'evanescente terminologia di,afettica sulle idee ste$Se. Idee riflesse Non condivido le impressioni prodotte dal progressivismo sociale, che si richia• da una critica alterata sulle «cose» del mano al Socialismo, <11 Comunismo e - movimento anarchico, specie se elaborate pere/tè no? - aU'Anarchismo. Quindi, de– da chi ignora molte cose (e lo dimostra) vo dire che la ribellione degli eredi alle per suo volontario disinteressameiito. Così eventuali posizioni prese dai precursori a. ha confessato il critico nella sua poco fe- narchici (posizioni che andrebbero pera!• lice elucubrazione. Dal canto mio, sarei tro viste nel particolare momento storico stato maggiormente soddisfatto se una in. ed inquadrate nella giusta situazione at• 374

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