Volontà - anno XIX- n.6 - giugno 1966

ricamcnle fissi sopra il loro cosiddetto materialismo storico calcalo sulla tri– cotomia hcgeliana, ma con punto di par. tcm:a polarmente opposto a quello del– l'idealista assoluto Hegcl; e che videro per contro Proudhon e Bakunin. Il fatto si è che il beneficio materia– le, basato sulla quantità, è il più delle volte in aperto contrasto con quella li– berazione personale che sola può ren– dere la vita degna d'essere vissuta. Di– cendo questo, siamo naturalmente lungi dal non fare una discriminazione neces– saria fra ricchezza materiale più moral– mente e meno moralmente impiegata: Ford e Krupp non sono certamente da collocare sullo stesso piano. Alla som– mità del «buon impiego» della ricchezza materiale havvi senza dubbio il «mcce– naiismo», lo sforzo per aiutare la cul– tura e l'ane, e non vogliamo dimentica. re l'ammonimento del Nolano, di Gior– d,mo Bruno, allorchè dice che «non mancheranno i Maroni se penuria non v'è dei Mecenati». Tullavia, un Virgilio povero è da riguardare in una posizio– ne vitale più ricca di soddisfazioni che centomila Mecenati, poichè l'indirizzo intellettivo e, soprallutto, volitivo del– l'uno è orientalo verso l'interiorità per– sonale, ossia verso il punto sorgivo de\. l'ammaestramento delle genti, mentre quella dell'altro, per quanto la sua vo– lontà sia diretta al bene, ha la sua con– si.::tenza in un mez;,w esterno, creato so– ,·ente indipendentamente dalla sua vo– lontà medesima Chi non sa poi, essendo stato ripetu– to tante volte, che un alunno ricco equi– vale sovente a un asino d'oro, per rifar– ci qui classicamente al noto racconto d'Apuleio? Nel ramo educativo i poveri, nei quali la volontà opera più forte~ mente che nella gente ricca, si trovano generalmente coloro che si distinguono dalla massa d~i discenti, e su questo p:u-ticclare argomento lo scrivente a– vrebbe non pochi esempi su cui attirare l'attenzione. Per concludere, diremmo dunque che l'anarchico non potrebbe militare nè a sinistra nè a destra, cd è quindi razio– nale e giusto che egli si astenga dal vo– tare per istituli che il più delle volte mascherano il pensiero e l'azione con va– ne chiacchiere e intralciano la volontà individuale verso l'acquisto di quella auwnomia che sola permette d'ottene– re una retta visione dei doveri e dei di– ritti dell'individuo stesso, senza coerci– zioni di carati.:rc esteriore. L'anarchismo è principalmente ri– volto all'abolizione dei servi e dei pa– droni, e poichè la società d'oggi è com– JJosta degli uni e degli altri, così esso <iiconcreta in quell'insegnamento mora– le, e nello stesso tempo religioso, di cui Kant e Mazzini furono a loro tem– po gli esponenti. Purtroppo, sappiamo bene che l'uomo non è quel che religio– samente potremmo chiamare un angelo, essendo agitato da passioni e da incita– menti alla violenza specie quando scor– ge che i conati della sua volontà riman– gono per un troppo lungo tempo im– produttivi, ma anche su ciò si dimenli– ca di guardare alle intenzioni per ripor– la totalmente sui fatti, che sono, nei ri– flessi dell'anarchismo, esplosioni di vul– cani che si aprono spesso in contrasto col sentimento intimo dell'enragé. Non bisogna mai perdere di vista che gli eccessi e i fanatismi, dei quali non mi sento personalmente di fare l'apolo– gia, s'inquadrano come altre cose dolo– rose nel processo storico. Del resto, non dovrebbe essere razionalmente permes– so di stigmatizzare i nichilisti russi e 365

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