Volontà - anno XIX- n.6 - giugno 1966

11istico: è quello che esprimono i periodici siciliani, che si classificano µiù. o 111enouf/icial111ente intentazionalisti e socialisti. In. questa qual/icazione, che è conseguenza di una massiccia ade– sione all'lnternazionale di democratico-radicali siciliani, si scorge chia– ramente l'influenza determinante del Generale Garibaldi. Co111'è noto, per il nostro paese la Comune segnò praticamente la nascita del movhnento socialista e la fine del mazzinianesimo. Ancor prima che si avessero notizie certe di quell'avvenimento, che fu trop– po breve per potersi sviluppare in vera e propria rivoluzione sociale, si formò in flalia la leggenda della Comune socialista di Parigi; la qllale 111isea fuoco la questione sociale, ponendo la gioventù italiana (che nella repubblica vedeva una radicale trasformazione dell'ordine sociale) di fronte all'alternativa: cli una Repubblica versagliese, di cui conosciamo i contorni conservatori e reazionari, e di una Repub– blica comunarda che si proclamava ed era veramente popolare e fe– deralista, che instaurava un governo democratico e repubblicano, re– sistendo per varie settimanP- ad un esercito bene armato e bene or– t,anizzato, che nominava Garibaldi comandante della sua Guardia /\'az.ionale. L'esistenza di queste due repubbliche pose la gioventù democra– tica italiana di fronte alle forze sociali e politiche che entrambe ri– sptttiva111e11terappresentavano e la costrinse a scegliere. D'altra parte, il jatlo che la Repubblica del Thiers fosse qui sostenuta da tulli i bellpensanti conservatori e reazionari, dimostrava che nel nostro pae– si:. - come in Francia - esistevano due patrie, ch'erano contraddi– :,tinte da interessi diversi e contrari. L'effettiva impossibilità di un'al– leanza ideale tra le forze sociali che stavano dietro le due repubbliche di Francia, ,ninava così le basi stesse della dottrina mazziniana, an– tì:,ocialista e borghese, come fu particolarmente chiaro allorché il Maz– zini sì schierò contro la Comune e l'Internazionale, sperando così dì d1iudere la falla che minacciava la sua organizzazione. La Comune servì quindi da coagulante per le aspirazioni di giu– stizia. sociale ancora confuse della gioventù italiana, tanto più che nella scelta che fu chiamata a compiere, essa veniva aiutata e inco– ra~giata dal Generale Garibaldi, che si schierava a fianco della Co– nume e dell'Internazionale pur ignorandone il programma. Per Garibaldi, infatti, l'Internazionale era « quella parte più nu 4 344

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