Volontà - anno XIX- n.6 - giugno 1966
. "'la concorr?nza generale ed illimitata significa la pacè assoluta e la più gmsta cooperazione». Di qui, la lotta accanita di tulli gli anarchici individualisti contro il socia– lismo di stato, al quale rimproverano la vittoria della massa in oppasizion~ a quella dell'indiv!duo e nel quale il potere giunge al suo punto culminante ed i monopoli alla loro pii, grande potenza. Contemporaneamente, gli jndividualisti anarchici non vogliono accettare la differenza essenzicile tra socialismo di stato e comuisrno anarchico, in quanto quest'ultimo è soltanto una fase nello sviluppo generale della dottrina socialista: « Anarchia significa libertà assoluta, mentre il comunismo rifiuta la li– bertà, specialmente la libertà di produzione e di scambio che sono le più importanti, giacchè, senza di esse, le altre libertà non avranno in realtà al– cun valore "· Nella concezione del Tucker, l'anarchismo è « una organizzazione sociale armoniosa la quale dà ai suoi membri la più grande libertà individuai.! che ..:ondiziona l'uguaglianza per tutti». Tuckcr vede la sola limitazione del diriLto dell'uomo e la sola obbligazione dell'uomo unicamente nel rispetto degli altri. La violenza dell'individuo, il diritto di proprietà sull'altro, il diritto basato sul lavoro al di fuori anche di ogni monopolio, tutto ciò è inammissibile. Il mo– mento più originale, della teoria anarchico-sindacalista è quello dell'accettazio– ne della proprietà privata. Il problema che si pone agli individualisti è il seguen– te: bisogna accett.:1re nella società anarchica che gli individui utilizzino i mezzi di produzione che sono anche una proprietà individuale? Se l'individualista anar– chico risponde negativamente egli dar:\ alla società il diritto di entrare nelle sfe– re individuali; di cons~guenza, la libertà assoluta dell'individuo, che è alla base della loro teoria, sarà null'altro che una finzione. Essi hanno pertanto scelto la seconda risposta col reintrodurre la proprietà priv:tta dei mezzi di produzione e della terra, e cioè quello che essi chiamano il diritto al prodotto integrale del lavoro. Accettando ]'egoismo come unica forza motrice dell'uomo, Tucker ne dedu– ce la legj?e della libertà ugu3Je per tutti. Il limite logico del potere di ogni in– dividuo si trova precisamente in qu.:!slo egoismo. La fonte delle norme del dirit– to, esso stesso basato sulla volontà di tutti, risiede neila necessità d'accettare e di rispettare la libertà di ciascuno. Pertanto, l'individualista anarchico, non sol• tanto accetta il diritto come risultato d'un accordo comune, ma tende anche a di– fenderlo. Pur ammettendo che l'individualista anarchico soddisfi tutti i bisogni uma. ni, il fatto di accettare la possibilità - per l'organizzazione sociale - di reagire agli atti individuali è in contrasto con l'ideale individualista. Quindi, così come per il comanismo anarchico, anche qui urtiamo contro ]a tra~ca impossibilità di risolvere l'incompatibilità esistente tra l'individuo e la società nel senso d'una libertà assoluta dell'individuo o nel senso d~lla necessità 339
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