Volontà - anno XIX- n.5 - maggio 1966

ciali, mortificzitori della vita. Protctcsta– taria e allo stato vago ques1a esigenza tocca la coscienza di Coupcau, che ricava la decadenla del lavoratore e il suo in– clinare alla rovina fisica e morale dalla struttura dei rapporti di produ7ione (19). Cerio, la fine di Coupeau e di Gen•aisc non incornggia a certe soluzioni, se ci si limita ad una inlcrpretazionc psicoana– lilica dei loro personaggi e non si vede, come ha visto e rappresentato Jlmile Zo– la. che questa povera gente è corotta dal– la miseria e dal bisogno. Ma, senza scam– po, senza attenuanti, senza possibiliHl. di redenzione, è il rifiuto che lo scrittore opera della borghesia, che in Pot-Bouille, in Na,ul, nella C11rt:e,nell'Argent è colta in tutti i suoi complessi aspetti: come rorla incapace di amore, come strumen– to di corru;,ione, come strumento di do· minio. Non vi è alcuna apertura verso la moralità del la,·oro, ,,erso l'onestà della famiglia, verso la gioia della vita. Si pensi a Saccard, a Muffat, a Renée. Nel mondo stcrico-cultralc dello scrittore, in questo suo mondo non si pone e non si erge il riformatore borghese. C'è solo una foccia, la borghesia corrotta e cor– nittricc. C'è solo scontro frontale, sen1.a compromessi dall'una e dall'altra parie. Evidentemente, sarebbe eccessivo chiede• re all'autore e, al contempo, rimproverar· gli, come già non consentiva Filippo Tu. rati, di non • averci saputo dare il socia– lismo nelle sue forme consacrate• (20). Emilc Zola come scrittore non può scri– ,erc quale un discepolo di Carlo Marx in un momento in cui il socialismo, sep– pure non ,•agisce nelle fasce, è movimen. to che ancora non incide sulle coscienze o quanto meno non le ha compiutamente conquistate. E' stato un gran merito del. lo scrittore quello di avere saputo CO· p.lierc nella vergogna sociale del presente le ragioni della redenzione del domani, 296 piegando il romanzo Germinai a una vi· sione di un mondo migliore, di una nuo– va società. Il Rehlish riconosce ampia– mente questo carattere del romanzo, scri– vendo che Zola • représente une nouvelle position du momt, !es nouveaux problè– mes de la vie collective et de la vie pro– létarienne ... Il est à rentrée. du monde nouveau•· Propio cosl. In Germinal non si opera il rovescio della medaglia. non c'è soltanto il personaggio onesto di fron. te a quello paurosamente corrotto, irre– tito nel vizio. E' tulla una classe, è tutto il mondo del lrworo che si solle\•a contro il dio satollo e infingardo del capitale, e muo\'e verso una dimensione umana e ra– zionale dei problemi che attanagliano e torturano. Eticnne e Souvarine sono co– me le due anime del movimento operaio: l'anima rivoluzionaria, che sacrifica il mo. mento della spontaneità a quello della organizzazione, e l'anima l'anarchica, ni– chilista, che butta se stessa immediata– mente nell'nione e nel movimento. L'una e l'altra subiranno un arresto, non una sconfilla al culmine della lotta, che vede i padroni tom:irc a dettare le loro leggi. Ormai, la clt:.ssc operaia, prima indefini– ta e protcstatnria, ha preso coscienza, si è carallerizzata ideologicamente nel cor– so di un lunRO sciopero, che ha messo a nudo la radice dello sfruttamento, e quel che viene contestato non è questo o quell'aspetto della società capitalista, ma tutto il sistema borghese. • I mina– tori si erano contati, avevano provato la loro forza, scosso col toro grido di giu– sti1.ia la Francia intiera. Cosl, fa toro scon– fitta non rassicurava alcuno; i borghesi di Montsott... si guardavano indietro le (19) J::_milc Zola. l.'ouonunolr, pag. 53 (20) Filippo Turati, Zoln In Uomini della poU– Hca e della cultura, (Bari, Laten.a. 1949. pag. 62).

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