Volontà - anno XIX- n.5 - maggio 1966
non ricsc;;-, per la sua natura di episodio a se stante, a dramma d'importanza de– cisiva. Oro, il filosofo ungherese com– mctlc un peccato cli omissione, quando trascura d'indicare il posto che occupa Wronskij nell'economia del romanzo del Tolstoi e quello che occupa Vandeuvres in quello di F:milc Zola. Vandeuvres è uno dei tanti rapsodici amariti di Nanà: uno dei tanti come a \'O– lcr dire una mctt•ora che passa, mentre il ciclo continua a restare e a risplendere. La sua caduta e il suo fallimento non possono lasciare un'impronla, non pos– sono imprimere- unn svoltn, non hanno una incidem.a autonoma su quel gruppo di SC'ntimcnti e di essi resta soltanto u– na eco, nebuloso discorrere. Tra la cor– sa e la rovina di Vandeu"res il rapporto deve essere e restare occasionale, accì· dentale, pcrchè e.milc Zola ha voluto celebrare in queste pagine il trionfo di Nanà. Nanà è al centro dell'attenzione, degli sguardi, dei desideri e dei pcttcgo– leui; Nanà, che si diverte e folleggia, che non si cura del povero Vandeuvrcs. In questo senso, la completezza oggetti– va stabilisce rapf)Orti oggettivi, traspor– ta con un colpo d'ala l'accidente a es– senziale, l'episodico a organico: perchè sono pur essi par1ccipi di quella pirami· de di lussi e di mondanità al vertice della quale si leva Nanà troppo in alto per potere scorge1c il povero Vandeu– vres. Un'altra conclusione è possibile de– rivare, a questo punto. E' soltanto al• traverso la ricreazione di quell'ambiente che Vandcuvres finisce col chiarire se stcs. so, la sua anima, la sua intima debolezza, il suo correre verso la battuta finale. Del resto, romnnzi come Pot-Bouille e Germina!, per non citarne altri, mo– strano e dimostrano chiaramente la e– sistenza di una organica compenetrazio– ne tra ambiente e personaggio. In Pot. 292 Bouille il carallere di Octave e della sua amante, le loro inibizioni di piccoli bor– ghesi, la loro ipocrisia, il loro amore senza abbandoni e scni:a entusiasmo in– cominciano a definirsi, a porsi come ta– li, come una denuncia di una crisi dei valori soltanto in rapporto all'ambiente in cui vivono e operano. L'ambiente li plasma, li awolge, li determina, infine, li riporta alla coscienza del loro essere. Gli interni della casa, dalla camera da p.-anzo fino allo stnmbugio del portina– io, descritti con cura particolarcggi<lla, non hanno una fumione cli ricamo. Essi denunciano, colla loro esistenza, col loro porsi, colta loro sistemazione, la povcr– là spiri1Uale di chi vi vive e vegeta tra un pettq;olezzo e un mercimonio, tra u– n'impO<;tura e urrn moralità trasvestita. L'ambiente hn un v.ilore esplorativo, ri– velativo dell'anima che batte in petto a Oct.-,·e e n Bcrthc, documentativo del proces~o di decaden✓a che li attanaglia. Egli, il giovane che vuole conquistare Pa. rigi, finito ira le braccia di una donna solo per i regali che le fa; lei, la donna, che tradisce il marito senza voglia per un cnppclluccio, senza amore e senza. calore, sessualmente frigida, la cameret– ta della sen•a dove i due amanti si dan• no com•egno è il I:\ al risveglio della coscienza dopo il sonno della ragione dei due amanti: Cette chambre de bo1111c, nue ::t froide, l'irritai! Il cctte he11re, avec ses murs sales, sa pauverté, son insup– portable odeur de fille mal tem,e; et il ne voulait pas s'avouer da11squelle bas– sesse son amour exaspéré avait révé de se satisfaire (11), (11) ~mile Zola, Pot,JJoullle (Paris, Fasquel– Je, 1964, pag. 299).
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