Volontà - anno XIX- n.5 - maggio 1966

fa; l'operaio vuole conoscere per emanciparsi. L'Associazione Internazionale dei Lavoratori, oltre ad essere un organismo per la liberazione del proletariato dal bisogno, ribadisce che l'ignoranza è il simbolo della schiavitù cd incita al riscat• to dei beni culturali. Saint Simone Fourier preconinano sistemi educativi, Engcls ne ribadisce l'importanza, Paul Robin - unitamente a Guillaume cd a Bakunin - compila la relazone sull'educazione che la riunione di Bruxelles non giunge a trattare, senza contare l'interesse attivo di Kropotkin e Reclus in ordine al pro– blema educativo. Nel secolo XIX si afferma lo Stc1to moderno. il quale si avvia ad utilizzare l'educaz:onc come un'arma, costituendosi paternalisticamc:nte quale dispensatore dell'imperativo diritto all'educazione. I sostenitori della vera libc1tà del popolo e gli organismi proletari, è evidente, non sono d'accordo con quc:sta invadenza <;tatale, con questo insegnamento dogmatico che serve da puntello al dispotismo cd allo sfruttamento, agognando invece ad un insegnamento tecnico, che faciliti l'accesso popolare nel nuovo mondo industriale. Vennero, a tale scopo, fondate scuole, università libere, 3ccademie e centri d'insegnamento professionale, frut~ to di una mirabile forza di volontà - della quelle la storia dell'educazione non s'è occupata ancora come meritava - che ebbe a lottare contro la quotidiana repressione statale. Dall'utopismo si passò alla pratica. alle magnifiche realizzazioni che bisogna trarre dall'oblio accademico: l'istituto di Cempuis nella Francia, !''università Po– polare in ltalia, la Scuola Moderna nella Spagna. Questa è la nuova educazione, che ancora non ha assolto completamente il suo impegno e che ha operato - come scuob libera - sotto l'oppressione di una società autoritaria. Bisogna ricordare che, sotto l'influenza di queste idee e d'accordo con i pro– gressi scientifici, la scienza psicologica e quella pedagogica riprendono l'idea rousseauiana sulla personalità del bambino, sulla sua autonomia e sullo sviluppo psicobiologico. Ha inizio così questa tappa della nuova educazione, che non è vecchia perchè è in continuo sviluppo. Il rispetto della personalità dell'cducando diviene una irreversibile categoria scientifica. E' lma delle rivoluzioni del secolo. Gli autoritari statalisti, i marxisti, i deri~ali, o i dogmatici della scienza o della politica, non possono ormai più sfuggire alla dialettica di questo imperativo ciel bambino e dell'uomo del secolo. Vediamo ora quale sia il ruolo dello Stato e del socialismo sull'educazione. E' un problema che presenta varianti e strade che richiedono un forte potere di libera analisi per non lasciarsi trascinare eia preconcetti. ln gc!nerale, lo Stato moderno si vede costretto a segnare il passo che i popoli indicano, in base ad un diritto che diviene dovere: quello dello Stato democratico di prowedcre ad un insegnamento non dogmatico. A sua volta. il singolo sente la pressione sociale di affidare la sua libertà all'armonico gioco sociale. La scuola nuova è sintesi di libertà e socialismo. 277

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