Volontà - anno XIX- n.5 - maggio 1966

una realtà. Lo stesso Rousseau, che pure avrà tanta influenza nello sviluppo della educazione (a parte gli sclitti per i polac:hi ed i rivoluzionari della Ccrsica), non è prnfondamcntc preoccupato per l'educazione popolare. Altrettanto importante quanto l'estensione dell'educazione - a chi insegnare - è il contenuto di essa: che cosa insegnare. E' egualmente necessario aver chiara la differenza Ira educazione, come in[ormazione e sviluppo e fonnazionc della personalità, e J'istntzionc, come tecnica ed addestramento per determinati scopi. Solo così è possibile comprendere le due grandi correnti storiche, tanto di– stanti e, a volle, tanto divergenti tra loro; quella degli interessi dei governanti educatori e dei teorici o pensatori da una parte, e quella delle intime aspirazio– ni delle masse, cioè degli interessi popolari, dall'altra parte. Da questa contrap– posizione è nato il molto frequente divorzio tra intellettuali e popolo. Gli uomini della monarchia costituzionale, dell'enciclopedia e della repubbli– ca borghese avevano una determinata concezione o presagivano fin dove voleva– no andare o fin dove li spingevano gli avvenimenti; gli operai e Ia popolazione modesta di Parigi era lontana dalle luci dell'illuminismo e, quando si armavano lo facevano per reclamare contro l'accaparramento della farina, per il prezzo del pane e per il livellamento delle ricchezze contro i privilegi feudali e per la par– tecipazione allargata a tulti i problemi dei distretti e del grande comune parigino. Essi non furono soltanto il motore, ma l'anima della rivoluzione. Essi, appunto, bramosi di possedere una delle più apprezzate iicchezze umane, l'autentica glo– riosa eredità dell'umanità, compresero che bisognava avviarsi ed addentrarsi nel– le strade della cultura. Abbatterono templi ed accademie che si presentavano a servizio del privilegio e preferirono una educazione che rispondesse ai loro inte– ressi: scuole tecniche, artigianali, professionali, divulgatrici di verità e del nuo– vo sapere scientifico. I dibattiti sull'educazione, raccolti in singoli volumi da James Guillaume, mostrano quanto si disse e si pensò nella Convenzione rivoluzionaria su questi prohlemi ed a quelli bi5ogna che ricorrano quanti vogliano procurarsi un con– creto orientamento per l'attuale ricostruzione educativa. La relazione del Condor– cet - educazione autonoma, scientifica, scaglionata a tutti i live11ì- rappresenta una magnifica pietra miliare. Si trattava non soltanto dell'estensione, ma anche dei contenuti dell'educazione, che si voleva liberata dal dommatismo secolare e dal nascente potere statale. Era il riscatto, da parte del popolo, dei beni ammas– sati per secoli dalla scienza e dall'arte. Da allora in poi, la lotta per la libertà è contemporaneamente lotta per H pane e per l'educazione. Non si parla quindi dell'educazione come di un dono go– vernativo o di una idealità dei precursori. Proclamati i Diritti dell'Uomo, nella successiva elaborazione delle tavole di detti diritti, l'educazione è andata assu– mendo una rilevante priorità. Il secolo XIX ha visto la macchina a vapore, l'industrializzazione, il telegra- 276

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