Volontà - anno XIX- n.5 - maggio 1966

di questa nuova cducazion'.! e si citano: Binet, Decroly, Piagct, Claparède, Mon– tessori, Dewey e tanti altri. Cominciamo a notare, intanto, come esistono due concezioni cbc possono es– sere notoriamente diverse e la cui chiarificazione è essenziale per affrontare il processo socio-educativo mondiale che, cronologicamente, è del secolo XX, ma che, in effetti, è ormai del secolo XXI; pr:xisando che, se questa educazione è più vecchia di quanto sostengono i molti specialisti, d'altra parte è tanto giovane che sta maturando ai nostri tempi. Quello che attualmente è conosciuto come movimento della nuova scuola, ebbe inizio «accademicamente» con la « Yasnaia Poliana » di Leone Tolstoi, col manifesto di Hellen Key nel « secolo dei Bambini », con le satire di Rabindranath Tagore (« La Scuola del Pappagallo») e con i loro saggi educativi. Fondamental– mente è una reazione individualista contro l'insegnamento dogmatico, sia priva– to, sia religioso e sia pubblico statale. E' la lolla contro la pedagogia napoleonica, è l'opposizione alla scuola di classe o al servizio delle monarchie, ciel militarismo, del capitalismo, dell'oscurantismo e del dogma scientifico o morale. La lotta ha avuto inizio molto tempo prima; perchè non da Socrate? perchè non con Come– nio o con Rousseau? Questi precursori prospettano delle riforme didattiche, straordinarie per la loro epoca; ma l'importante non è ciò che è soggetto alle riforme che il sapere va operando incessantemente; l'importante è che tutti accoppiano la libertà alla educazione e che Comenio, nella sua « Didactica Magna », proclama che, con la libertà, sarà insegnato tutto a tutti, rompendo, così, le barriere della scolastica che ostruivano l'avanzata del sapere scientifico, e dando, inoltre, l'avvio ad un insegnamento universale, senza esclusione di classe o di sesso. Successivamente, Kant e Goethe porranno l'educazione al servizio della pace e come « intesa :o tra il genere umano; i giardini d'infanzia, di Froebel, verranno chiusi perchè sospet– tati di socialismo e Pestalozzi sarà privato della libertà per le sue idee repubbli– cane. Sotto questo profilo, la scuola nuova è tanto vecchfa quanto lo è il primo atto di affermazione della coscienza individuale. Attraverso la storia conosciamo molti esempi di «scuola nuova». Aristotele già sosteneva che l'educazione andasse impartita come un gioco; nel Rinasci– mento,« La Gioiosa» di Da Fcltrc ha questa stessa caratteristica; innovatori so– no Rabelais, Locke, Vives, oltre ai brillanti educatori cd educatrici delle monar– chie illuminate ed alle illustri figure dell'enciclopedismo e della scienza e del pensiero dell'età moderna. E se è vero che in dette epoche vi furono alcune scuole regie ed ecclesiasti• che aperte al popolo, è altrettanto vero che soltanto a pochi era offerta la pos– sibilità di abbeverarsi alle fonti della cultura. I pensatori anzidetti avevano di mira l'educazione dell'individuo, meglio ancora di determinati individui. Il mes– saggio che Comenio lanciò tre secoli addietro solo da poco tempo sta divenendo 275

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