Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966
Si continua invece a far della retorica sui sentimenti familiari, e specialmen– te sull'amor materno celebrato in versi l:':d in prosa, ed esaltato nella «giorna,. ta della mamma• di mussoliniana memoria. Putroppo tale sciagura retorica non è affatto innocua, giacchè penetrando di sé il costum"', addormenta le coscien– ze, elude la sorveglianza, impedisce la necessaria difesa dell'infanzia. Chi può pensare che abbiano bisogno cli protezione i bambini affidati a simili angeli tu– telari? Perciò, quando l'angelo tutelare tenta un suicidio, combinato in modo da iravolgerc nella sua sorte anche il figlio, viene sempre assolto, anche in caso di morte del bambino, o condannato ad una pena irrisoria; perchè, nella nostra società una madre é sempre considerata amorosn e santa, qualunque cosa fac– cia! Invece l'aborto è inesorabilmente punito, in quanto si riallaccia a pregi0r dizi religiosi che si giudica debbano esser rispettati. Tenendo presenti tali fatti non si può che consentire con l'affermazione di Ada Princigalli ( La situazione dell'infonzia in Italia - Convegno per la diJesa narlonale dell'Infanzia - Roma, 1952): «nella società attuale il trattamento ai bambini è tale da far pensare ch'essi siano considerati dei nemici, affermazione che, senza dubbio, avrà suscitato vivi contrasti. Ma illusoria risulta invece la speranza che l'accompagna: «psicologi e pedagogisti dovrebbero impegnarsi, an– che a m~zzo della stampa, 1>::run più umano e razionale trattamento dei picco– li». Anzitutto, tranne eccezioni, psicologi, pedagogisti, puericoltori, nipiologi ecc., nello svolgere le ioro at~ività non si preoccupano affa110 di proteggere il bamt hino. di render~ l'infanzia meno infelice, - bensì soltanto di ....procurarsi tito• li, di vincere concorsi, di guadagnare con la vendita dei loro libri, di occu– pnre cattedrC" e simili. Inoltre ap1>artengono ..inch'cssi, nella grande maggioran– z.:-i, al mnndo dell'autoritarismo, come si può 5,pesso cons1at::11,~dalle frasi rivela– trici che sfuggono loro, anche nei libri che vorrebbero mostrarsi «alla pari» con il progresso sociale. Potrà essere interessante un futuro studio particolareggiato a questo proposito. P::.- dimostrare quanto si~mo misconosciuti da costoro i diritti dcll'infan– zb, basta prendere in considerazione un illusLrc psicologo quale Jcan PiagcL, il quale, per stuJiarne il comportamento, sottopone il piccolo Laurent ad una se– rie di esperim::nti che per una creaturina di pochi mesi risultano «dispetti» pe– nosi, - come presentargli il poppatoio, quando è affamalo e poi farlo sparire, e ripetere il «gioco• fino a provocare nel bambino una crisi di disperationc. Il g-iorno dopo l'esperimento continua col poppatoio capovollo, e così di segu!to. Ora, se nel mondo degli aduli i un datore di la\·01-0 si permettesse di sottoporre ad analoghe vessazioni un suo dipendente per studiarne l'indole e per saggiarne le reazioni, sarebbe da tutti considerato disumano. Ma chi ha mai pensato ai tormenti del piccolo Laurent? (La construclion du rèel chez l'cn.fanl - Neu– ch3tel, 1950- pag. 31-32). Ne consegue che anche le così dette opere assistenziali, la «maternità e inranzia» e al!rC, funzionano soprattutto a favore della madre, non del bambino. La cosa è l:rnto evidente che comincia a trapelare anche_nel mondo della cultura ufficiale, nel quale non manca qualche «rara avis• che ha 135
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