Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

Il caso di Prato è solo uno dei tanti. Già L'Espre~so ave\'a messo in luce la tragica condizione degli illegittimi accolli nell'istituto "Opere di bene1t di P.z.. scara, elci discriminati dell' « Assunta 1t, della pensione mista per cani e bambini del « Regina Aposlolorum 1t ccc. Tuttavia i provvedimenti non fanno mai seguito a tali denunzie; la gente si acqueta con la solila conclusione: ora ci penseranno le «autorità» a riparare alla situazione. Ma le «autorità» non hanno davvero la buona abitudine di "P~nsarc», e le co:::.econtinuano come prima. E non si ripeta il soli10 ritornello •mancano i mezzi»: manca piuttosto la sensibi– lità morale,, la quale saprebbe trovar subito i •mezzi•, tralasciando 1u11c le al– tre, non poche. spese supernuc (eh:: è opportuno non enumerare, per ragioni cli pruden,w). Siamo così costrelli a riconoscere che la nostra società è ostile o indif. fercnle al bambino, nonostante le sue retorich;! e vnne proteste in contrario: é priva soprattutto cli persone che si prendano a cuore la sort ! dell'infanzia. Co– loro cht' avrebbero il potere di farsi ascoltare e di agire, tacciono e non fanno nulla. 11 lato grottesco cli tab situazione é che siamo in un pac~e in cui ogni cli· ~cuS!)ione sulla limitazione delle nascile dc~la sospeuo, e l'aborto é proibito dal– la lcgg1::.Cioé si fa nascere una crca1ura per forza, per il gu:::.todi straziarla in seguito in una sane cli rerenne sventura. E dire che non mancano i ciechi, i quali, più o meno in buona fede, secondo il loro grado di cecità, credono di ravvisare:, in questa legge sciagurata, una prova cli .. simpatia• sociale nei riguar• di dell'infanzia, a cui si farebbe così il magnifico dono di condannarla ad un'c-– si5.I:nza nella disperazione. Naturalmente alla radice cli questo assurdo comt portami:nto vi sono tenaci prcf!iudizi religiosi (specialmente cristiani), per i quali la \'ita è voluta da Oio, e i patimenti r..ippresentano la via più diretta per acquistare la beatitudine eterna. Così la suJ>~rstizione ciel •peccato originale•, la quale perdura anche nei pedagogisti, che credono cli es'ierc all'avanguardia del progresso scientifico, rende sempre attuale •l'immagine ciel ragazzo come pravi– tà naturale» ( Horacc M. Kallen • Educaz.ione di uomini liberi • Firenze 1964 • pag. 85), induce a ritenere che "educare•, anzichè favorire e guidar.! lo s, 1 iluppo della per,;ona, sia sinonimo cli correggere, proibire, costringere, impoJTc la vo– lontà dell'educatore, cocrcire. Non ha forse la Bibbia raccomandato al padre cli non risparmiare la verga ai propri figli? (Proverbi 12-13). Samuel Butler, nel suo celebre libro «Così muore la carne» (Torino, 1939) che, forse più di ogni altro provocò Il.fave sconcerto nej costumi tradizionali dell'età vittoriana, afferma: «si crede -che al catechi~mo debba allribuirsi una buOna parte di responsabilità per i disgraziati rapporti che anche adesso intercorrono tra genitori e figli. L'im– pr.!Ssionc generale che la mente ciel bambino ne riceve é che il peccato originale sia slato cancellato assai imperfcttamen1c eia! battesimo, e che il solo fatto cli es. ser giovani partecipi più o meno clistintamenle della natura ciel peccato• (pog. 32). Princfpi questi che la nostra gocietà dimostra cli aver perfeltamente assi– milati. 133

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