Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966
Dunque quello che conta nella democrazia sociale è la parLecipazione effct. tiva dell'individuo al potere del gruppo sociale. E la libertà acquista così i suoi contenuti, non più teorica libertà di fare tutto, ma concreta libert~ di fare le cose che servono per affermare la nostra d!gnità di uguali nell'ambito comuni– tario. Meno importante è la stessa questione dei partiti, dato che i partiti ve– dono nella realizzazione della democrazia sociale diminuire tutti i motivi di una contesa ideologica. Scade così la discriminante che vuole valida una democra– zia soltanto nella pluralità dei partiti. La democrazia sociale non può prestarsi al gioco delle maggioranze e i partiti stessi, talvolta nella democrazia politica, hanno finito per perdere le loro differenziazioni programmatiche. Clamoroso è il caso dei due partiti politici negli U.S.A., il partito repubblicano e il partito democratico, che non hanno mai avuto una vera e propria differenziazione pro– grammatica. Indubbiamente, e veniamo così su un piano di maggiore concretezza, la democrazia marxista presenta alcuni caratteri della democrazia sociale, anche se attualmente essa conserva alcuni punti in comune con la democrazia politica. e II marxismo non contesta i principi sui quali riposa la democrazia classica; esso la ritiene incapace di una effettiva realizzazione di tali principi, perchè la democrazia classica accetta una folsa concezione della condizione umana x.. Con– fesso di essere rimasto colpito da un'osservazione così acuta, fatta infine da uno studioso che non è marxista. A fondo della democrazia sociale c'è una nuova prospettiva della condizione dell'uomo, c'è l'esigenza non tanto di elevare la sua dignità quanto di eliminare ogni disuguaglianza sul piano della dignità. il che significa la eliminazione del privilegio fondato sul potere e protetto dalla legge. e La democrazia è sorpassata - lo scrive Lenin - per la semplice ra• gione che, liberati dalla schiavitù capitalistica, dagli innumerevoli orrori, bar– barie, assurdità, ignominie dello sfruttamento capitalistico, gli uomini si abitua– no a poco a poco a ossen,are le regole elementari della convivenza sociale, da tulli conosciute da secoli, ripetute da millenni in tutt! i comandamenti, a osser– varle senza violenza, senza costrizione, senza sottomissione, senza quello specia– le apparato di costrizioni che si chiama staio», « La sparizione dello stato• costituisce l'essenza del marxismo (anche se, nei suoi atteggiamenti autoritari, lo stesso Marx ha più volte dimostrato di non farne gran conto) e a maggior ragione costituirà l'essenza di una democrazia sociale autentica. Vorrei dire che infine l'attesa di Jiberazione è poi attesa di liberazione dallo stato che, quando si è costituito o almeno da quando si è ca. stituito, altro non è stato che e un comitato che amministra gli affari comuni• di una classe. Oggi, diciamolo apertamente, la democrazia politica è in crisi e le tecniche di governo si rivelano incapaci a soddisfare le attese degli uomini, prescidendo dalla considerazione di un potere chiuso o di un potere aperto. La stessa distin– .zione fatta dal Burdeau non è chiara: .c ••• nelle democrazie occidentali la volon– tà del popolo è il supporto di un potere aperto a tutte le aspirazioni attuali del popolo e a tutti i rinnovamenti che possono, nell'avvenire, modificare il suo vo- 189
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