Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966
un depauperamento del movimento; molli, stanchi, sono passati ad altri partiti che garantivano o promettevano delle realizzazioni più imccliatz. Siamo tutti UO· mini e ognuno di noi ha commesso i propri errori: ma la povertà ciel movimen– to anrachico ha anche accelerato il molo della crisi. Ma di ratto qu,:il è la situa1ione di oggi? Prendiamo la nostra stampa: vediamo eh~ le commemorazioni sono il 40% dello sp,.wio delle nostre pubblicazioni; quando si pubblica qualcosa sono rievo– ca1ioni, antichi autori, nuovi non ce ne "ono. Stampe, ristampe di ristampe. I nuovi scrittori si occupano di fìlosofia, di storia del movimento operaio, di cat– tolicesimo o non cattolicesimo, ciel Dio che esiste o non esiste, tulle cose che interessano solo pochi. E allora come ~i fa a dire: abbiamo perduto l'influenza del movimento operaio? Oggi pa1liamo con un operaio che è socialdemocratico, ed è giusto che sia socialdemocralico, p:!'rchè tutto sommato la socialdemocrazia originale dell'ope• raio è il raggiungimento di un minimo di vita accellabih!. Questo non glielo si può rimpro\'erare; che poi diventi l'unico obbiettivo della ~ua esistenza perchè non gliene consentono un altro: questo semmai può essere colpa dell'anarchi• smo che non ha saputo iMinuarvisi. Ma gli altri partiti, quelli che si distinguo– no dall'anarchismo, fanno i! loro mestiere bene, proprio nel cercare che gli ope– rai diventino ottimi socialclcmocratici. Dalla Russia a\l'Am~rica, oggi siamo su un grande piano sorialdcmocratico, con sfumature diver~c. però la socialdemo– crazia è il leil-motiv di tutta la loro azione e questo consente loro di mantene• re e di attuare la loro lotta per il predominio internazionale. Un movimento o– peraio che non rifiutasse quel tanto di benessere economico ma che \'Olesse altro, in J>Olitica,sarebbe il più grosso ostacolo che le gnmdi potenze avrebbero nella loro e~i~tenza; così questo movimento non c'è. L'anarchismo è morto perchè ha rifiutato di compromettersi; oggi vediamo che non abbiamo nessuna influenz..1.e offriamo come surrogato delle cose che non interessano nessuno; non interessano assolutamente. Noi abbiamo contatti con uomini di cultura, con gente cli tutti i ceti; a tutti noi capita di parlare con tan(a gente; ma quando si parla della nostra stampa vediamo che fanno grosse sghignanate e ci dicono: voi siete quelli che si occupano ancora delle più stra– ne cose, se Dio esiste, se Confucio era anarchico, eccl!tera. Questo è il segno più tangibile del nostro decadimento. lo non credo sia indispensabile seguir~ in modo ordinato la serie di questio– ni che .;,ono ~tate fotte, anche perchè dal discorso che ho fatto la risposta a tut• te le domande mi sembra implicita. lo vorrei solo dire che mi ha colpito molto, effettivamente, la domanda che si riferisce alla tel7.a for1.a. Innanzi tutto che l'anarchismo sia ridotlo a mendicare una posizione di terza forza - quando delle tene forze internazionali cc ne sono state tante! direi che la nostra sareb– be l'ennesima - è mollo ridicolo, tutto sommato. Poichè, mentre noi diciamo che l'anarchismo è morto, qui si parla addirittura di assumere una posizione di forza che in un morto è buffa; poi, secondo mc, la cosa più buffa ancora è che questa è una posizione antian1.\rchica, non ha senso, cosa significa ter.ta forza? 184
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